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Bologna: quasi 8 milioni in più con la riforma dei diritti tv

Il testo di riforma del decreto Melandri, contenuto nel DEF 2018 che il Parlamento dovrebbe approvare entro fine anno, modificherà i criteri di redistribuzione dei diritti televisivi nell’ottica di una maggiore equità del campionato di serie A.

Con questa riforma la società rossoblù, a parità di piazzamento, dovrebbe incassare oltre 42 milioni di euro contro i 34,8 attuali: un bel balzo in avanti, che premia la “battaglia”, che il patron rossoblù, l’imprenditore italo-canadese Joe Saputo porta avanti da tempo nel mondo del calcio.

Complessivamente la riforma prevede un aumento della quota che verrà distribuita equamente tra le società e che raggiungerà il 50% del totale (oggi è del 40%). In questo modo il gap tra i top club (7 su 20) e le altre squadre dovrebbe ridursi sensibilmente, avvicinandosi al sistema adottato in Premier League. Un’altra modifica apportata darà maggior peso al pubblico pagante nelle partite casalinghe all’interno della quota distribuita in base al numero dei tifosi.

Questa riforma premierà non solo il Bologna, ma tutti i club di medio-bassa classifica come Verona, Udinese e Genoa, a discapito delle big. Proprio queste squadre non si sono ancora arrese e hanno promesso battaglia, finché la legge non verrà approvata dal Parlamento, ma il ministro Luca Lotti garantisce: “Ci confronteremo con tutti, siamo pronti ad apportare modifiche, ma indietro non si torna”. (- ha collaborato Alex Scotti)

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Redazione

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