Brasil 2014 – Il prezzo della Coppa del Mondo in un docu-film del reporter danese Jensen
La notizia di ritardi nei lavori, disordini sociali, incidenti industriali e altre minuzie sono stati denunciati in modo davvero forte proprio dal giornalista danese.
Jensen sognava di “coprire”, giornalisticamente parlando, la Coppa del Mondo, “lo sport più bello del mondo”, in Brasile, “un paese meraviglioso.” Ma il sogno si è trasformato in un incubo dopo che ha deciso di muoversi per il Brasile, un paio di mesi di anticipo rispetto all’evento.
Mikkel è stato per diverse settimane a Fortaleza, per lui “la città più violenta” di tutto ciò, che ospiterà il torneo ed è tornato inorridito e ha deciso, per rispetto, di rinunciare a raccontare il Mondiale.
Jensen spiega le ragioni di una storia inquietante pubblicato sul suo profilo Facebook: https://www.facebook.com/mtkjensen1?fref=ts
Una storia raccontata attraverso un video docu-film di oltre 26 minuti.
Per cinque mesi il reporter danese ha documentato le conseguenze causate dalla celebrazione del mondiale. Rimodellamento degli stadi, forze armate e polizia militare nelle comunità, la corruzione, l’abbandono di progetti sociali.
Nel mese di marzo è arrivato a Fortaleza (settima città più pericolosa al mondo, con una media di 73 omicidi ogni 100 mila abitanti), per conoscere la città più violenta rispetto a tutte le sedi della Coppa del Mondo. Ha parlato con alcune persone che l’hanno messo in contatto con i “bambini di strada” e poi ha saputo che alcuni erano scomparsi. Spesso li uccidono di notte quando dormono in una zona dove tra l’altro ci sono molti turisti.
In Fortaleza ho incontrato Allison, 13, che vive per le strade della città. Un ragazzo con una vita dura. Non aveva nulla.
Jensen, per ovvi motivi di sicurezza personale, ha chiesto che questo articolo non fosse pubblicato finché non avesse lasciato il Brasile.
Fortaleza ospiterà la Coppa del Mondo e le partite dell’evento iridato nel suo nuovo e ristrutturato stadio “Placido Castelo”. Un’operazione di ristrutturazione del valore di 110 milioni di persone.
fonte:
Un giornalista freelance danese, Mikkel Keldorf Jensen, riferisce che le autorità brasiliane stanno intervenendo con severità nelle favelas anche nei confronti dei bambini che vivono in strada, per dare una “immagine pulita” durante la Coppa del Mondo, che si terrà nella terra “verdeoro” dal prossimo 12 giugno.
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