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Brexit2 per l’Inghilterra. Dopo il referendum fuori anche dall’Euro(peo)

Non è una settimana fortunata per gli inglesi. Dopo l’uscita dall’Eurozona lo scorso 23 giugno, sull’onda del risultato del referendum (l’ormai arcinoto Brexit), anche la Nazionale di Wayne Rooney e compagni torna a casa lasciando mestamente l’Europeo di calcio. Ad eliminarli ci ha pensato, a sorpresa, l’undici islandese, il Leicester city in formato “national team”.

Il 2-1 dell’Islanda sull’Inghilterra rimarrà nella storia calcistica del Regno Unito, anche perché si tratta di un “avversario”, che non ha più di 322 mila abitanti. La KSI (Federcalcio islandese) non ha una grande storia nel calcio internazionale e, soprattutto, ha una base molto ridotta (sotto il profilo demografico), se messa a confronto con la stessa Inghilterra, Spagna, Francia, Germania e Italia (le big five del calcio europeo).

Roy Hodgson lascerà presumibilmente la panchina di una Inghilterra, che ha diversi giovani promettenti ma ancora non un gruppo, come per esempio l’Italia. Il portale “Calciatori Brutti” l’ha immortalato in una foto che rimarrà storica (il ct inglese con le mani nei capelli da solo in panchina al termine della partita). Il dato più preoccupante è l’enorme differenza che esiste tra il calcio espresso dalla Nazionale inglese e quello espresso in media dai club della Premier league, il più importante e ricco campionato al mondo.

Una immagine ironica del ct Roy Hodgson realizzata dal portale "Calciatori Brutti"

Una immagine ironica del ct Roy Hodgson realizzata dal portale “Calciatori Brutti”

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Redazione

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