Buffon dopo il record di imbattibilità (974 minuti): Sarà il mio ultimo Europeo
Gigi Buffon ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel post partita di Torino-Juventus.
Ha detto Allegri che ti ha trasmesso un grande ottimismo perché il post su Facebook lo hai scritto prima di conquistare il record (974 minuti contro i 931 di Sebastiano Rossi – AC Milan stagione 1993/94)..
Certo, è vero (ride, ndr). Il mister, devo dire la verità, se c’è una cosa che da’ alla squadra è proprio l’ottimismo. È una persona che, soprattutto nei momenti di difficoltà, nei momenti in cui stai arrancando, riesce veramente a farti pensare un po’ di meno e a rendere l’aria un po’ più leggera.
Qual è la parata che ti è rimasta in testa?
Devo dire che quest’anno il maggior merito per questo record va dato sicuramente alla squadra, alla fase difensiva che mettiamo in campo, a partire veramente dagli attaccanti perché si fanno un mazzo tanto, per cui aiutano tanto il lavoro del centrocampo e il lavoro quindi della difesa. Difesa che è composta, secondo me, da dei giocatori incredibilmente forti, di livello mondiale, non solo italiano. E tutto questo fa sì che si sia creata un’unità di intenti e una voglia di condividere anche la sofferenza insieme. E, strada facendo, a questo tipo di risultato abbiamo iniziato a farci la bocca, a credere veramente che potevamo riuscirci.
Per quel che mi riguarda, è dalla partita di Bergamo, cioè due partite fa, che ho iniziato a pensare che magari si potesse fare questo nuovo record e tagliare questo traguardo incredibile, benchè voi mi chiamavate alle interviste già alla terza e alla quarta domenica che non prendevo gol (ride, ndr).
Sul gol di Belotti hai pensato al 2-1 o al record?
Una volta passati i quattro minuti, l’unica cosa che mi interessava era vincere questa gara perché, secondo me, era una gara molto delicata, nella quale rischiavamo molto e si doveva dare dimostrazione che la tranvata presa mercoledì non ci avesse scalfito, non avesse lasciato delle scorie. Per questo sono veramente felice della risposta che hanno dato i miei compagni, che ha dato tutta la squadra.
Ti sei liberato di un peso una volta raggiunto il record?
Io ho cominciato a masticare e a fare un pensierino al record innanzitutto da solo, senza leggere giornali, lo dico in tutta onestà perché non avrei vergona a dire il contrario se non fosse vero, poi ho cominciato a Bergamo, cioè due domeniche fa. Solo che nella mia carriera non ho mai pensato di poter essere un uomo da record singolo e solitario, perché ho sempre pensato di squadra e di gruppo. Invece è bello perché capisco che più pensi di gruppo e di squadra più la vita magari di premia anche come singolo.
C’è una dedica che vuoi fare fuori dal calcio?
Ci sono tante persone che hanno fatto sì che io ancora adesso, a 38 anni, sia ancora in campo e penso di esprimermi ancora a dei livelli molto alti. Questo è sicuramente merito di tutto il mio nucleo famigliare, dalla mamma al babbo, alle sorelle, alla mia compagna, ai miei figli, a tutti quanti perché mi danno grande serenità, gioia di vivere e grande entusiasmo. E quando hai questi ingredienti, secondo me, riesci a lavorare meglio, riesci anche a spingerti sempre un po’ più il là e a posticipare il capolinea.
L’Europeo: quanto è importante per te?
Vi do un’anteprima: penso che potrebbe essere anche l’ultimo che faccio, a occhio e croce (ride, ndr).
Penso di aver vissuto tante belle esperienze con la Nazionale, di aver vinto un trofeo straordinario e di essere andato molto vicino a vincerne altri importanti. È chiaro che, secondo me, è importante anche il momento storico nel quale tu ti confronti con altre Nazionali e devo dire che abbiamo avuto la sfortuna di beccare un sei/otto anni di Spagna che era veramente quasi inavvicinabile. C’è ancora tempo e c’è ancora una chance, almeno per me, per poter conseguire anche questo traguardo.
La novità tra le convocazioni è Bernardeschi: vuoi dargli il tuo benvenuto?
È di Carrara come me. Secondo me è il talento più grande che c’è nel calcio italiano perché ha fisico, tecnica, sta dimostrando di avere uno spirito di sacrificio nonostante sia molto abile tecnicamente, si sacrifica molto per la squadra e secondo me la convocazione che mister Conte gli ha regalato è un qualcosa di estremamente meritato. Mi auguro che possa dimostrare anche a Coverciano quello che sta facendo vedere con la Fiorentina. Glielo auguro tanto perché è un ragazzo veramente in gamba.
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