Bumble nuovo sponsor di maglia dei Clippers di Los Angeles
(di Lorenzo Vulpis) – I Clippers (franchigia di basket della NBA) hanno stretto una partnership pluriennale con Bumble (applicazione di incontri online). Tramite l’accordo, Bumble diventa sponsor di maglia del team di Los Angeles. L’app fondata da Whitney Wolfe Herd (co-fondatrice della più celebre “Tinder”) ha la particolarità di essere rivolta maggiormente ad un pubblico femminile. Le conversazioni tra gli utenti infatti possono essere avviate solo dalle donne, ma vi sono anche diverse funzioni legate a conversazioni d’affari o di semplice amicizia.
La partnership rientra nella politica di uguaglianza di genere che i Clippers hanno avviato negli ultimi anni e ha come obiettivo principale la promozione delle donne sul posto di lavoro, compresa la costruzione di un importante progetto di formazione aziendale all’interno del club. Per tali ragioni il logo di Bumble sulla divisa della squadra rappresenta un “distintivo per l’empowerment femminile”.
In NBA infatti l’unico club ad avere una maggioranza di membri femminili nella dirigenza è proprio quello dei Clippers, che ne conta 6 in diversi settori tra cui la direzione generale, le operazioni commerciali della NBA, la direzione finanziaria, il dipartimento di sviluppo del business, l’area delle partnership strategiche, le pubbliche relazioni.
Bumble oltre ad apparire sulla maglia da gioco, diventerà un vero e proprio sponsor “interattivo”, durante i match dei Clippers. È quanto lasciano intuire gli organi dirigenziali del team di Los Angeles, che nel comunicato ufficiale hanno citato lo sponsor Chick fil-A (catena di fast food americana specializzata nel servire panini a base di pollo), i cui prodotti potevano essere vinti durante i match dai tifosi presenti in base ai canestri falliti consecutivamente dai giocatori avversari.
Con questo accordo i Clippers di Los Angeles diventano il ventesimo team in NBA ad avere uno sponsor di maglia. La stagione 2017-2018 ha infatti introdotto questa novità permettendo ai club di apporre sulla propria maglia una patch con lo sponsor. Ciò fa parte di un programma pilota della NBA di tre anni grazie al quale i team potranno aumentare il loro appeal e soprattutto i propri ricavi.
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