Bundesliga in rivolta contro Monday Night e VAR
(di Andrea Ranaldo) – Il calcio tedesco ha vissuto una serata che difficilmente potrà dimenticare: nel corso della partita tra Eintracht Francoforte e RB Lipsia, valevole per la 23° giornata di Bundesliga, i tifosi di entrambe le squadre si sono resi protagonisti di una veemente protesta contro il nuovo calendario imposto dalla Federcalcio teutonica, che prevede, dal 19 febbraio, un posticipo al lunedì sera.
Il cosiddetto “Monday Night”, tanto celebre in Inghilterra, in cui ormai è un’assodata tradizione, non piace ai tedeschi, che, per manifestare il proprio dissenso ,hanno sia rinviato l’inizio di entrambi i tempi di gioco, grazie a una pacifica invasione di campo e al lancio di palline da tennis e carta igienica. Tutto ciò ha disturbato il regolare svolgimento della partita, mettendo in difficoltà i giocatori, incerti se il fischio, fosse, o meno, conseguenza di un’infrazione ravvisata dal direttore di gara.
Una situazione di disagio che, stando ai comunicati dei tifosi diffusi via social, potrebbe allargarsi a tutto il Paese: anche i sostenitori del Borussia Dortmund, da sempre celebri per il proprio calore, hanno annunciato contestazioni, e molti sono addirittura pronti a disertare le tribune del Signal Iduna Park.
Le ragioni della protesta non sono, ovviamente, ideologiche: il fascino della contemporaneità delle partite è, da tempo, un miraggio anche per la Bundesliga. Le motivazioni sono logistiche: la maggioranza delle persone lavora nei giorni feriali, come il lunedì, e con il nuovo calendario diventa ancora più difficile riuscire a seguire dal vivo la propria squadra del cuore.
SITUAZIONE DA MONITORARE ANCHE IN ITALIA
In Italia, il posticipo del lunedì sera, così come l’anticipo del venerdì, è da diverse settimane realtà per tutte le squadre impegnate nelle coppe europee. Probabile che, a partire dalla prossima stagione, diventi la norma nel corso dell’intero campionato: Mediapro, il gruppo spagnolo che, salvo clamorosi ribaltamenti di fronte, si è aggiudicato l’asta per i diritti TV della Seria A per il triennio 2018/2021, sembra avere tra le proprie priorità proprio la standardizzazione del Monday Night.
Negli ultimi giorni, però, sono molte le proteste sollevate dai tifosi per via dell’inconsueta decisione di fare disputare una partita importante come la semifinale di Coppa Italia, tra Juventus e Atalanta, di mercoledì alle ore 17:30.
Una scelta che, per la Lega di Serie A, è stata obbligata, come dichiarato attraverso un comunicato stampa: “In primo luogo, le due gare di semifinale non potevano essere collocate in giorni diversi da mercoledì 28 febbraio, poiché la partecipazione di tutte e quattro le semifinaliste alle coppe europee, con gare in programma il giovedì precedente e il mercoledì successivo, ha reso impossibile anticipare o posticipare una delle due semifinali a martedì 27 febbraio o giovedì 1° marzo”.
“La Rai – aggiunge la Lega di A – ha inoltre per contratto il diritto di trasmettere le partite in orari sfalsati, per far sì che chiunque possa vederle entrambe, cosicché, avendo scelto di collocare in orario serale Lazio-Milan, e volendo assicurare la trasmissione di entrambe le semifinali sulla rete di massimo ascolto, l’orario delle 17.30 è stato individuato, per esigenze televisive, come quello più avanzato in grado di garantire, anche in caso di supplementari e rigori, la fine del match senza sovrapposizioni con la programmazione della partita serale”.
PROBLEMA VAR
A scuotere il calcio tedesco non è soltanto il calendario. Come vi avevamo raccontato alcuni mesi fa (http://www.sporteconomy.it/var-luci-ombre-dellinnovazione-tecnologica-dellanno/ ), l’esperimento del VAR, in Germania, è da considerarsi un vero e proprio fallimento. Tra le squadre più danneggiate dalla tecnologia vi è, secondo l’opinione dei tifosi, il Colonia, i cui sostenitori, da tempo sul piede di guerra, sono ora pronti a pesanti contestazioni.
Il peccato originale risale al 17 settembre 2017, quando nel corso della partita tra Borussia Dortmund e Colonia, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, l’arbitro prima fischia fallo sul portiere, salvo poi ritornare sulla propria decisione e assegnare, grazie al VAR, la rete. Peccato che il fischio del signor Patrick Ittrich sia arrivato prima che il pallone avesse varcato la riga.
La partita è terminata 5-0 in favore del Borussia, ma il Colonia ha fatto comunque ricorso, chiedendo la ripetizione della partita per errore tecnico. Un reclamo mai accolto anche in virtù del protocollo della FIFA, secondo cui l’arbitro al VAR è considerato come un attore di gioco alla stessa stregua dell’arbitro in campo, e dunque una decisione sbagliata dell’uno o dell’altro non può inficiare, in quanto errore tecnico, il risultato di una partita.
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