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Business splash: confronto tra manager sportivi al workshop di ADN Swim Project e Arena

“L’ evento è stata l’occasione per mettere a confronto per la prima volta mondi sportivi diversi – afferma Marco Aloi , direttore generale ADN Swim Project –  Crediamo fortemente in questo tipo di iniziative perché uscendo dall’autoreferenzialità c’è ha la possibilità di conoscere dinamiche e logiche appartenenti a dimensione diverse da quelle che  viviamo ogni giorno.”
A salutare i presenti al workshop coach Dan Peterson mentre il vicedirettore vicario di Gazzetta dello Sport, Gianni Valenti, ha aperto i lavori sottolineando il forte impegno per lo sport  del giornale anche attraverso la neonata Gazzetta TV.
Affrontate tre aree tematiche comuni a tutti gli sport: la prima dedicata ai Media e ai diritti televisivi dei grandi eventi sportivi, la  seconda allo sport marketing e la terza dedicata al nuoto e ai possibili sviluppi per far uscire questo sport dalla nicchia.
MEDIA
La prima sessione ha visto protagonisti Andrea Bassani, Chief television and New media office Euroleague Basketball e Sandro Fioravanti di Rai Sport.
Andrea Bassani ha descritto la struttura della Euroleague Basketball, dai club che sono proprietari, all’impiantistica moderna e ai numeri che la riguardano: “Il nostro obiettivo è stato quello nel corso degli ultimi 15 anni di stare ai passi con la tecnologia e quello di portare l’innovazione  nella fruizione televisiva del basket. – ha sintetizzato Bassani- Per questo nel corso degli anni abbiamo creato nuovi format e puntato sull‘innovazione tecnologica (per citarne solo alcune le telecamere nelle magliette degli arbitri e l ‘ uso della slow motion) . Oggi il campionato di Euroleague basketball è visibile  in 201 paesi, coperto da 73 televisioni con un audience televisiva di circa 256 milioni di telespettatori e generando 1,8 miliardi di audience considerando tv e new media.”
Sandro Fioravanti, ha esposto la storia televisiva del nuoto partendo da Berlino 1936, le evoluzioni tecnologiche, gli ascolti e le cifre economiche cresciute nel corso degli anni. Fioravanti ha parlato quanto gli eventi sportivi siano seguiti, Olimpiadi e Campionati internazionali, e sul nuoto: “è indubbiamente uno degli sport di maggior appeal infatti se lo si confronta con le altre discipline emerge per riscontri di ascolto che per appetibilità. Gli sport acquatici hanno mantenuto costantemente il secondo posto nella graduatoria di ascolti da Atlanta 1996 ad oggi. Per menzionare le ultimi Olimpiadi a Londra tra i primi dieci eventi nella graduatoria di ascolto,  addirittura 6  appartenevano al mondo del nuoto”.
SPORT MARKETING
Nella parte dedicata allo sport marketing sono intervenuti Cristiano Portas, CEO di arena, Christoph Winterling, CW Consulting Owner e Paolo Bellino,  direttore generale RCS Sport.  

Portas ha spiegato ai presenti come lo sport marketing in arena sia alla base dello sviluppo della brand equity.  Arena , oggi sponsor di Fina, Len, molte federazioni e  numerosi atleti, vede nello sport marketing un importante risorsa per il content marketImg,  asset strategiCo nello sviluppo del brand. Portas ha precisato nello specifico che Arena è sempre al fianco degli atleti (che partecipan attivamente allo sviluppo dei prodotti) e confrontando il proprio brand con quello dei rivali ha evidenziato quanto Arena sia leader, tranne negli Stati Uniti e Australia dove è solo questione di tempo.
Christoph Winterling ha illustrato la sua esperienza alla A.S. Roma calcio:  “Per arrivare a definire un piano di entertaiment efficace è necessario conoscere il proprio target. Da qui si parte per definire una serie di azioni che possano rispondere alle esigenze del pubblico di riferimento (cliente business, vip, famiglie, giovani ecc..). E’  necessario che questo approccio venga chiaramente condiviso della proprietà, dai giocatori  e dallo staff tecnico.” 
Nello specifico Winterling ha mostrato il village, e le tribune, per le famiglie che è stato creato ai margini dello stadio Olimpico di Roma e si è rivelato un vero e proprio successo. Con questa novità, e altre in base al target, le persone non vanno allo stadio solo ai classici 90 minuti, ma è stato calcolato in 5 ore. Lo stadio entertainment è un modello per gli altri club. Winterling attualmente lavora con il Bologna Calcio in Serie B, si augura di riuscire a fare il salto in Serie A per realizzare molti altri progetti.
Paolo Bellino ha parlato di Torino 2006 e dell’impatto che un Olimpiade può avere sul territorio sia a livello di miglioramento delle infrastrutture sia nella promozione del territorio stesso. Bellino ha precisato che noi italiani siamo bravi a realizzare gli eventi, gestirli ma pensiamo solo nel breve periodo, infatti le infrastrutture dopo l’evento sono solitamente inutilizzate. Il direttore generale di RCS Sport ha continuato poi parlando del Giro d’ Italia, evento storico de La Gazzetta dello Sport e fiore all’occhiello di RCS Sport.  “Alcuni dati parlano da sé sulla grandezza dell’evento: 171 paesi collegati, 1.204.000.000 di utenti unici nel mondo, 2.910 ore di programmazione tv (114 in Italia), 1281 media accreditati . Gli impatti del Giro d Italia sono indubbiamente molteplici : economico (110 milioni di euro// valore generato dal passaggio del giro nelle citta di tappa), turistico, ambientale , sociale, politico e culturale.”
 NUOTO
La terza parte, quella conclusiva del workshop ha affrontato il tema del futuro del nuoto. Stephan Caron , cofondatore di Sport Swim organisation è uno degli organizzatori del noto meeting natatorio di Singapore , evento dal format decisamente innovativo. Caron ha spiegato alcuni elementi di successo di questo meeting tra i quali il coinvolgimento di atleti Top e la creazione di un immagine fortemente appealing attorno ad essi.  Il tema del cambiamento è stato anche affrontato da Craig Lord, corrispondente  di nuoto del Times ed editore di Swimvortex, che ha evidenziato alcune criticità in termini di calendarizzazione, programmazione degli eventi internazionali per poi proporre una serie di idee volte alla promozione dei personaggi, come una struttura gestita dagli stessi atleti, oggi con un basso impatto di visibilità e del sistema stesso che confrontandosi con altre realtà sportive può  uscire dalla nicchia.
La chiusura del workshop alle parole della firma della Gazzetta dello Sport, Stefano Arcobelli, leggenda del giornalismo sportivo, che ha confermato le parole critiche nei confronti delle istituzioni del nuoto e dalle sue decisioni di Lord.
Un evento che dovrebbe essere ripetuto più volte durante una stagione. Un modo per confrontarsi, capire lacune e le opportunità del settore sport. Per quanto riguarda il nuoto c’è molto da fare  ma con l’esempio di ADN Swim Project di Andrea Di Nino e aziende come Arena è già sulla buona strada. 

Business splash, il primo workshop organizzato da ADN Swim Project e Arena si è svolto a Milano, nella sede di RCS, e ha visto i protagonisti dello sport business confrontarsi, su diverse tematiche, con il mondo del nuoto. Dopo i saluti e l’incoraggiamento da parte del Presidente del CONI Giovanni Malagò e dal Presidente della Federazione Italiana Nuoto Paolo Barelli, Marco Aloi, direttore generale ADN Swim Project, e Cristina Cantoni, Global Pr Communication Manager| Arena Water Instinct, hanno creato e moderato i lavori che hanno visto la partecipazione di Andrea Bassani (Chief television and New media office Euroleague Basketball); Sandro Fioravanti (Rai Sport); Cristiano Portas (CEO di arena); Christoph Winterling (CW Consulting Owner); Paolo Bellino (Direttore generale RCS Sport); Stephan Caron (Cofondatore di Sport Swim organisation) e Craig Lord (corrispondente di nuoto del Times ed editore di Swimvortex). I lavori sono stati svolti su tre aree tematiche comuni a tutti gli sport: 1) Media e diritti TV 2) Sport marketing 3) Nuoto.

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