“Al di là delle considerazioni squisitamente economiche – ancora oggi infatti non si capisce perché sia stata scelta questa “destinazione” internazionale alla luce, tra l’altro, di un contratto economico assolutamente sottodimensionato per il valore ed il blasone di due tra i più importanti club di serie A – quello che è mancato all’interno
del board della Lega in fase di definizione della sede di gioco, è l’attento esame dell’opportunità di giocare in un Paese dove i più basilari diritti umani sono da tempo violati e dove vige da sempre la “sharia”. Già soltanto questi due elementi avrebbero dovuto portare la Lega calcio ad altre scelte logistiche.

Il presidente della Lega calcio serie A – Gaetano Miccichè

Il caso poi, del giornalista arabo Jamal Khashoggi assassinato all’interno
della sede consolare saudita di Istanbul (con il corpo smembrato e sciolto nell’acido, come riportano da settimane autorevoli fonti investigative turche) doveva immediatamente determinare la risoluzione del contratto, perché questa morte getta una luce inquietante sul regime saudita nel suo complesso (tutti i soggetti attualmente sotto indagine sono riconducibili alla figura del principe ereditario).

Non capiamo come sia possibile che il presidente della Lega calcio, Gaetano Miccichè, non abbia la sensibilità per comprendere questi aspetti, a partire dal fatto che l’Arabia Saudita è storicamente conosciuta in tutto il mondo come il Paese della discriminazione di genere. Ecco perché chiediamo alla Lega calcio di sospendere questo contratto scellerato riportando la finale in Italia o in un altro Paese, dove i diritti umani sono al centro del dibattito politico di ogni giorno”. Lo dichiara Alessio Butti, deputato di Fratelli d’Italia.