Serie A - Serie B

Calcio- Arrivato al capolinea il dibattito sul contratto collettivo dei calciatori

Sono 5, infatti, le parti che non sono andate giù ai professionisti del nostro campionato: in primis, il nuovo CCNL, prevede che se un calciatore non dovesse rientrare tra i progetti della società, potrebbe essere escluso dal gruppo sin dalla preparazione pre-campionato e non solo alla vigilia delle partite come accade oggi. Una modifica che, anche se accettata dall’AIC, dovrebbe essere ritenuta non valida perché contra legem in quanto dequalificante da un punto di vista professionale: tutti i comportamenti volti alla marginalizzazione del lavoratore, infatti, sono vietati e sanzionati dall’ art. 2087 C.C. secondo il quale è affidato al datore di lavoro l’obbligo di salvaguardare non solo la persona fisica ma anche la personalità morale del lavoratore. Il secondo punto è quello che meglio è stato preso dai calciatori ovvero la possibilità che essi riducano la parte fissa del proprio stipendio con un conseguente aumento della quota legata al rendimento degli stessi. Ma è il terzo punto quello che più genera attrito; secondo la Lega, qualora un calciatore si infortunasse, la scelta dei medici, delle cure e delle strutture sanitarie dovrebbe ricadere sulla società. Una decisione che va nettamente contro l’art. 32 secondo il quale “Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i
limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Una modifica che limita la libertà del calciatore prima come persona fisica e poi come professionista. Il quarto punto prevede che lo svolgimento di un’attività propria dello sportivo fuori dagli impegni con il club debba essere autorizza dalla società; il quinto abolisce il limite del 30% dell’ingaggio mensile nell’importo di una multa a un tesserato.
Sicuramente in settimana il contratto tra Chiellini e la Juventus ha incendiato ulteriormente la situazione, creando un altro motivo di dibattito. Nel rinnovo con il club, il difensore bianconero ha accettato molti dei 5 punti sopracitati: Chiellini è disposto ad allenarsi anche separatamente dal gruppo, si impegna a non svolgere attività extracalcistiche senza il consenso della società e a sottoporsi ai trattamenti sanitari scelti dalla Juve. Leonardo Grosso, Vicepresidente dell’ACI, ha rilasciato dichiarazioni discordanti con l’ultima, presa per buona, a Sky: “Allo stato delle cose il contratto di Chiellini può ritenersi valido”.
Dopo le diverse dichiarazioni di sciopero, nonostante tutto, sembra che un accordo sia alla portata, secondo quanto detto da Beretta. E’ previsto per oggi, infatti, l’incontro dei i rappresentati dell’Assocalciatori con il numero 1 della FIGC, per discutere del rinnovo del contratto collettivo. Una giornata fondamentale; è fissato ad oggi, infatti, l’ultimatum del sindacato giocatori: senza accordo si arriverà al tanto proclamato sciopero nella XVI giornata, il 12 e 13 dicembre.5 punti che da diversi mesi fanno
tremare le gambe alla Lega calcio, qualora la Serie A rischiasse di
fermarsi per uno sciopero indetto dall’AIC (Associazione Calciatori
Italiani); modifiche apportate dalla Lega al Contratto Collettivo dei
calciatori prese in maniera molto negativa da quest’ultimi.

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Marcel Vulpis

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