Serie A - Serie B

Calcio -Caso “Boro”: I media italiani chiedono l’intervento della GdF

Dopo la ridda di voci delle ultime ore, questo pomeriggio si è svolta una concitata conferenza stampa del Middlesbrough a Roma presso lo stadio Olimpico.

I giornalisti italiani hanno chiesto più volte all’allenatore del club britannico qual era la sua opinione sullo sponsor 888.com, che ricordiamo è "illegale" (sulla base della vigente normativa in materia di gaming/gambling) sul nostro territorio. Ad una domanda specifica proprio di Sporteconomy.it, presente alla conferenza stampa, l’assistente dell’allenatore del "Boro" ha tagliato corto dichiarando che la società ha parlato con l’Uefa ed ha chiesto l’autorizzazione per la partita con l’A.s. Roma. Contattato direttamente dall’agenzia stampa è risultato, comunque, che l’ok in esame è verbale e non scritto.

Rimane ancora irrisolto la questione sulla possibilità del Boro di scendere in campo con un marchio vietato dalla legge italiana. L’illiceità è palese e solo la Guardia di Finanza può decidere se la suqadra inglese ha il via libera per esporre il marchio inquisito. A dimostrare la confusione in oggetto anche un intervento del responsabile media dell’Uefa alla radio Latte e Miele (all’interno del programma condotto da Carlo Zampa), che ha dichiarato di non potersi esprimere sul fatto in questione, per mancanza di elementi giuridici di valutazione. Lo stesso ha dichiarato che l’Uefa non può controllare ogni volta i marchi delle aziende sponsor dei club che scendono in campo. Altrimenti non si giocherebbe più a pallone.

 

Dopo la ridda di voci delle ultime ore, questo pomeriggio si è svolta una concitata conferenza stampa del Middlesbrough a Roma presso lo stadio Olimpico. A questo punto non resta che attendere un eventuale intervento della Guardia di Finanza.

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