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Calcio – Diritti Tv: A.L.P.I. ricorre all’Antitrust

Secondo le clausole del pacchetto, inoltre, persino il cambio di risultato, non potrebbe essere comunicato in diretta dallo studio, ma solo in momenti prefissati e comunque mai inferiori a dieci minuti. Il pacchetto, inoltre, prevede addirittura l’obbligo di posticipare la messa in onda dei momenti salienti delle partite alle 23.00 per le partire delle 15, ed alle 23.30 per le partite giocate dopo le 15.00. Ulteriore penalizzazione per le tv locali e’ data dal fatto che le interviste con i giocatori, ora, potranno essere effettuate solo dopo che siano trascorsi lassi di tempo eccessivamente rilevanti dall’inizio della partita. In buona sostanza viene di fatto impedita la realizzazione di tutti quei programmi sportivi pomeridiani che costituiscono una parte rilevante del palinsesto delle televisioni locali. Nella denuncia dell’A.L.P.I. all’Antitrust si sottolinea, infatti, che le modalita’ del pacchetto non sono equilibrate perche’ sono state strutturate in modo da non avere nessuna attrattiva potenziale per gli utenti, i quali saranno cosi’ indotti a rivolgersi al mercato delle televisioni a pagamento, abbandonando quello in chiaro, ormai reso inefficiente. (AGI)Il pacchetto predisposto dalla Lega calcio, infatti, prevede per le tv locali: il divieto assoluto di introdurre proprie telecamere negli stadi; il divieto tassativo di tele audio cronaca o solo audio cronaca della gara in diretta o in differita, effettuata da qualsiasi postazione, ivi compreso lo studio televisivo; il divieto di avvalersi di sponsorizzazioni da parte di aziende concorrenti con i vari sponsor ufficiali della Lega.

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Marcel Vulpis

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