Calcio Estero – Grecia: crisi senza uscita dopo l’europeo
Dopo il 2004, anno in cui la Grecia si è laureata campione d’Europa, il calcio ellenico ha vissuto un lento ma costante declino, non solo tecnico, ma anche economico. E’ Vassilis Gagatsis, presidente della Federcalcio a denunciare questa situazione. Il numero uno greco ha dichiarato che da due anni, ormai, il governo non fornisce sovvenzioni al calcio e, per questo, si sono dovuti annullare programmi già stabiliti. Non è molto più florida lo stato economico dei club. Il campionato è nettamente diviso in tre fasce: una prima fascia d’elitè, che gode di ottima salute finanziaria e può contare su un gran numero di tifosi, una seconda fascia che gode di buon seguito ma ha delle difficoltà economiche ed una terza fascia che non ha né tifosi nè fondi.
Di fronte a questo stato di cose, sembrano essere principalmente due le vie da seguire. La prima, sostenuta dal governo, conduce al reinserimento delle squadre del massimo campionato nel Totocalcio, per poter reinvestire, poi, parte del ricavato nello sport nazionale. La seconda, invece, è l’ormai diffusa problematica legata agli stadi di proprietà ed all’indotto che grazie a questi
si creerebbe a favore dei club.
In relazione a tali soluzioni, Vassilis, si dice titubante, soprattutto sul
mancato sostegno del Governo. La soluzione proposta dal presidente della federcalcio greca è la riforma del campionato, che vedrebbe la nascita di una "Super League" sul modello inglese. (riproduzione riservata)
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