Punto e a Capo

Calcio – Fondi tagliati per Euro2012, che fare?

Scarseggiano i soldi ed il governo ha deciso di tagliare parte dei fondi destinati alla ristrutturazione degli stadi di calcio italiani, necessari per poter avere almeno una “chance” per l’assegnazione degli Europei di calcio del 2012. Un evento che darebbe lustro all’Italia sportiva ma anche all’economia.
La coperta è troppo corta si dice, ed ecco allora numerosi interrogazioni parlamentari, riunioni di partito (le elezioni sono vicine), retoriche colonne dai quotidiani, che accusano il governo di boicottare la povera italietta calcistica.
Perdonateci, ma se l’Italia perderà l’assegnazione degli Europei del 2012 non sarà certo per colpa di questo o del prossimo governo; sarà di chi 15 anni fa ha permesso e realizzato quegli scempi di stadi in cui giocano oggi le nostre squadre e su cui non è mai stato possibile intervenire perché le amministrazioni comunali non hanno mai avuto né i soldi né le intenzioni di metterci mano.
Soluzione? Cambiare radicalmente l’assetto degli stadi italiani, consentendo a ciascuna società di costruirsene uno proprio e di gestirselo privatamente. In questo modo i club avranno sempre l’interesse a curare il proprio impianto perché esso diviene uno dei principali strumenti di business della squadra stessa. E i comuni che faranno con gli impianti inutilizzati? Quelli che non verranno venduti alle squadre di calcio, serviranno a dare spazio allo sport “dilettantistico”, agli sport minori, alle manifestazioni giovanili, che avranno così la possibilità finalmente di avere una propria “casa”.

Foto: Lo stadio delle Alpi di Torino

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Marcel Vulpis

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