Serie A - Serie B

Calcio – Il Gallipoli in crisi scommette sull’azionariato popolare

GALLIPOLI – L’istanza di fallimento, il deferimento e lo sfratto dal campo di allenamento. A Gallipoli ieri è stata scritta un’altra pagina nera e chissà se mai si toccherà il fondo, in questa annata particolare. Mentre si lavora alacremente alla costituzione di un comitato per salvare il Gallipoli – hanno già aderito Iodice (disposto a rinunciare al proprio compenso fino a fine anno), Scaringella, Pagni, il notaio Roberto Vinci, l’ex presidente Antonio Vallebona, l’albergatore Attilio Caroli ed altri imprenditori che vogliono mantenere il riserbo (il 12 aprile la prima assemblea e già si pensa all’azionariato popolare) – cadono tre tegole pesantissime sulla società. 

La prima: l’Hotel Vittoria di Gallipoli, per un debito di circa 130mila euro riferito alla gestione-Barba, ha presentato ieri mattina al Tribunale di Lecce istanza di fallimento nei confronti della società di calcio. 

La seconda: la Procura federale su segnalazione della Covisoc ha deferito alla Commissione disciplinare il Gallipoli per mancata attestazione agli organi federali competenti del pagamento dei contributi Enpals. A titolo di responsabilità diretta sono stati deferiti il presidente Daniele D’Odorico e il dirigente Giuseppe Iodice (deferiti anche Ancona e Salernitana).

La terza: il Comune di Gallipoli dopo aver rigettato la richiesta di un contributo per 30mila euro presentata dalla società, sta pensando ad uno sfratto dal «Bianco» per la mancata firma della convenzione per l’uso della struttura sportiva (anche il Gallipoli Resort minaccia di sfrattare i dirigenti se la società non provvede entro fine mese a saldare il debito di 30mila euro). 

Amaro il commento del diggì Iodice: «Ogni giorno ce n’è una nuova. Il deferimento ce lo aspettavamo, ma contiamo di superare il tutto con un’ammenda, senza penalizzazione». Sull’istanza di fallimento: «Il credito vantato dall’Hotel Vittoria è riferito alla gestione Barba. La pretesa del creditore è legittima, ma presentare l’istanza in questo momento mi sembra davvero assurdo». Il clamoroso sfratto dal «Bianco» conferma il difficile rapporto con l’amministrazione comunale: «È vero, non abbiamo ancora sottoscritto la convenzione. Lo sfratto di una squadra di serie B dall’impianto comunale, però, mi sembra davvero inverosimile, soprattutto se arriva per la mancata formalizzazione di un atto burocratico».

fonte: www.azionariatopopolareasroma.com 

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