L’ordinanza di arresto del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Antonio De Marchi, relativa alla fidejussione falsa del Torino per
19 mln di euro, devono far riflettere le istituzioni e soprattutto gli addetti ai lavori.

Si legge testualmente “….Luigi Gallo (ex presidente del Venezia, ndr) si presenta come un personaggio avvezzo ad entrare in società calcistiche sull’orlo del collasso e a compiere azioni illegali… Non è insomma un incensurato, un cittadino rispettoso delle regole scivolato per passione sportiva, ma un imprenditore con pochi scrupoli”.

E ancora “…E’ quanto mai strano che persone non estranee al mondo degli affari possano aver ritenuto normale firmare un contratto per l’importo della polizza fidejussoria in questione non contestualmente all’altro contraente, nè davanti ad un suo legale rappresentante, senza effettuare contestualmente il pagamento del premio alla compagnia assicuratrice e senza comunque accertarsi di come e da chi il pagamento venisse effettuato”.

E’ chiaro, che il testo della suddetta ordinanza, riportata questa mattina dai più importanti quotidiani sportivi, pone sotto accusa non solo l’operato di Luigi Gallo, ma anche quello dell’attuale dirigenza del Toro. Elementi, senza scendere nel particolare (come
ravvisato dal GIP De Marchi, cui riconosciamo di aver finalmente detto quello che molti media ancora stentano a scrivere), già evidenziati da Sporteconomy.it, con un pizzico di ironia, in uno
degli ultimi editoriali sul tema dei “mali” del calcio italiano.
Anche in questo caso non ci stancheremo mai di continuare a chiedere, in tempi brevissimi, l’intervento del Parlamento, perchè crei una Commissione di Vigilanza permanente sul calcio, che possa lavorare in accordo con le autorità di giustizia sportiva/ordinaria e con gli enti di controllo (vedi per esempio la  Covisoc), per bloccare ancor prima del nascere, chi vuole continuare a tenere comportamenti illegali per meri fini/interessi personali.

Link: “Troppi buchi di bilancio e stranezze…nel calcio tricolore”