MONDIALE SUDAFRICA 2010

Calcio – Mondiali 2010: cresce l’attesa tra speranze e paure

I preparativi sono ultimati, gli stadi rinnovati e anche la linea ferroviaria che parte dall’aereoporto di Tambo è quasi finita”, ci racconta un tassista al nostro arrivo a Johannesburg. Tutto quindi secondo il protocollo Fifa: miglioramento del trasporto pubblico, delle strutture alberghiere, ristrutturazione e costruzione dei dieci impianti sportivi. “Siamo felici di organizzare questo evento, è una grande opportunità per il nostro Paese, alle prese con un altissimo tasso di disoccupazione. In molti ora lavoreranno, peccato però per sole sei settimane. Troppo poche”. Ed eccoci all’altra faccia della medaglia di un Paese che vive e convive  da sempre con numerose contrapposizioni:  africani e bianchi, crescita economica e disoccupazione, ricchezza e povertà, misure di sicurezza e criminalità. I senza lavoro, nonostante un incredibile sviluppo dalla fine dell’apartheid (1990), continuano infatti a crescere perché  non cessano i flussi dai Paesi confinanti (Mozambico e Zimbabwe); circa il 40% della popolazione dispone soltanto di due dollari al giorno mentre i bianchi popolano esclusivamente i quartieri residenziali. I posti di lavori statali – per specifica disposizione governativa – sono occupati solo dagli africani, ma i poliziotti restano un obiettivo delle bande organizzate: nell’ultimo anno più di 50 rappresentanti delle forze dell’ordine sono stati uccisi. Negli occhi e racconti degli abitanti del luogo è vivo ancora il ‘Massacro di Jeppestown’: nel 2005 un gruppo di rapinatori ha colpito a freddo cinque poliziotti; undici delinquenti sono stati poi successivamente uccisi dagli altri poliziotti presenti. E’ di pochi giorni fa invece la notizia di un agente assassinato e di un altro rimasto ferito durante uno scontro a fuoco a Johannesburg.

Insieme alla criminalità l’altra drammatica piaga del paese africano resta sicuramente la diffusione dell’Aids: ben 4.5 mln di abitanti sono affetti da questo terribile male (l’incidenza è la più alta al mondo). Negli ultimi giorni la ‘Fifa’ ha voluto ribadire le numerose iniziative prese per sensibilizzare i tifosi sul contenimento della malattia come la distribuzione dei preservativi nei ‘Fan Fest’ e nelle città principali. Un comunicato sollecitato da una protesta di alcuni gruppi anti-Aids dei giorni scorsi: “L’organizzazione Mondiale calcistica ha vietato la distribuzione di materiale informativo nel ‘Fan Fest‘, mentre ha permesso la vendita di alcool agli sponsor della competizione”.

Parole, cifre, e allarmi che hanno inevitabilmente limitato la presenza dei tifosi qui in Sudafrica: la Fifa, dai 500.000 inizialmente previsti, parla ora di circa 250.000 tifosi attesi, mentre le autorità locali si dicono pronte ad accogliere 350.000 fan. Tedeschi e soprattutto inglesi, continuano  a rinunciare, come i fan italiani, spaventati soprattutto dagli altissimi costi dei voli; solo 1.000 i connazionali al seguito della Nazionale Campione del Mondo.

Gli organizzatori non perdono quindi occasione per ribadire che “i dubbi, le paure e perplessità verranno allontanante presto” grazie anche alle imponenti misure di sicurezza ; l’auspicio del Sudafrica resta, invece, quello del superamento delle divisioni interne: al momento però il calcio si conferma lo sport degli africani, mentre i bianchi prediligono maggiormente il rugby. L’ennesima contrapposizione.

Fonte: www.calciomercato.it 

www.facebook.com/adidasfootball Tra curiosità, speranze e soprattutto contagioso ottimismo il popolo sudafricano si dichiara pronto ad ospitare i Mondiali alle porte. “

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Marcel Vulpis

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