Calcio.Internazionale

Calcio – Mondiali: l’Asia pensa gia’ al 2030

Il successo del
minuscolo Qatar nel vedersi assegnare la Coppa del mondo 2022 ha dato
evidentemente coraggio a Stati finora ai margini dal grande calcio
internazionale, ma che – sulla scia del Mondiale sudafricano dell’anno
scorso e della prima Coppa organizzata in Asia nel 2002 – la Fifa sta
cercando di coinvolgere per un mercato davvero globale. Brasile 2014,
Russia 2018, Qatar 2022: dopodiché è tutto da decidere, e di sicuro non
si tornerà alla solita alternanza Europa-Sud America
nell’organizzazione nell’evento.

L’ipotesi di un Mondiale nel
Sud-est asiatico è affascinante per vari motivi. La regione è in forte
ascesa economica, e tra i suoi 600 milioni di abitanti l’interesse per
il football europeo – soprattutto per la Premier League inglese, il
calcio italiano tira sempre meno – è elevato, anche se la regione non
ha ancora sfornato un singolo giocatore capace di farsi rispettare a
livello internazionale. In Thailandia, trovare un tassista o uno
studente che non tifi una tra Manchester United, Chelsea, Arsenal e
Liverpool è impresa quasi impossibile. Nel maggio 2009, in Birmania ho
visto ristoranti con la tv satellitare colmi di clienti fino alle 3 di
notte, per la finale di Champions League tra Barcellona e Manchester
United; si dice che anche il generalissimo birmano Than Shwe sia uno
sfegatato tifoso dei Red Devils. Solo le Filippine, dove lo sport nazionale è il basket, sono fuori da questo trend.

La via per arrivare a “Asean 2030”, come spera un gruppo che su
Facebook ha già raccolto 500 aderenti, sarà però piena di ostacoli.
Innanzitutto logistici: un Mondiale in 10 Stati? Sarebbe un delirio già
per i visti dei tifosi. Quale dei 10 Paesi – regolarmente eliminati
nei gironi di qualificazione asiatici – si dovrebbe qualificare di
diritto in quanto organizzatore? Anche la Birmania – dove il regime è
colpito da sanzioni europee e americane – ospiterebbe le partite? In
quale stagione dovrebbero giocarsi? Dalla Birmania al Vietnam, d’estate
i monsoni portano diluvi epici; d’inverno (idea che la Fifa sta
valutando per la fornace del Qatar) sarebbe l’ideale, ma in quel
periodo è l’Indonesia ad avere la stagione delle piogge.

Comunque sia, nella regione si respira un’atmosfera da “Perché no? Se ce
l’ha fatta il Qatar…”, e di sicuro il crescente potere di spesa di
questo mercato affascinerà la Fifa e gli sponsor che girano attorno a un
Mondiale. Per risultare davvero convincenti, servirà un progetto ben
più motivato. Anche perché si mormora che, a ospitare la Coppa del Mondo
nel 2030, ci stia pensando seriamente pure la Cina.

I Paesi dell’Asean pensano a una candidatura comune per la Coppa del mondo di calcio del 2030 La candidatura ufficiale
arriverà probabilmente a maggio, ma l’idea c’è già e i governi
coinvolti si stanno muovendo in tal senso: i Mondiali di calcio del 2030
nel Sud-est asiatico. I ministri degli esteri dei 10 Paesi dell’Asean,
l’organizzazione che riunisce i Paese della regione, si sono
incontrati lo scorso weekend in Indonesia e hanno raggiunto un accordo
preliminare per una posizione comune.
Previous post

Motori- Mercedes e Aabar pronte alla conquista

Next post

Calcio- L'Everton tira le somme e le rende pubbliche

Marcel Vulpis

Marcel Vulpis

No Comment

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *