Calcio- -Quale futuro per i diritti TV della Premiership? (1)
A due anni alla scadenza del contratto di commercializzazione dei diritti televisivi della Premiership, un nuovo attore sembra assumere un ruolo significativo nella definizione degli scenari di mercato. Si tratta di OFCOM, l’autorità indipendente che in Gran Bretagna regolamenta la concorrenza nel settore della comunicazione, con influenza su televisione, radio e servizi wireless.
L’intenzione dell’Authority sembra infatti quella di spingere per un
ridimensionamento dell’attuale semi-monopolio del gruppo SKY, promuovendo la nascita di un nuovo canale satellitare. Secondo
OFCOM, uno scenario competitivo porterebbe vantaggi ai consumatori e un’ulteriore spinta all’innovazione tecnologica.
Mentre i club minori vorrebbero finalizzare il nuovo accordo in anticipo rispetto alla naturale scadenza del 2007, assicurando subito i loro introiti futuri, le società più forti temono che la cessazione dell’esclusiva di SKY riduca i ricavi complessivi. Non è affatto scontato che la concorrenza sul mercato si traduca in una gara al rialzo.
BSkyB detiene fino al 2007 i diritti esclusivi di trasmissione televisiva di tutti gli incontri della Premier League, acquistati per una cifra-record di GBP 1,15 miliardi. Ma proprio l’esclusiva
è stata uno degli elementi fondamentali per arrivare a un investimento così rilevante, tanto che SKY ha accettato di
aggiungere uno speciale premio ai GBP 330 milioni annui versati per i diritti. Il gruppo di Rupert Murdoch aveva infatti individuato questa condizione come elemento cruciale del proprio sviluppo sul mercato britannico, che oggi vale quasi 8 milioni di abbonati (senza
contare gli esercizi pubblici).
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