Serie A - Serie B

Calcio – Reichlin (Luiss Guido Carli) favorevole all’azionariato popolare

L’azionariato popolare in ambito calcistico è un modello importabile in Italia? «Perché no, se questa iniziativa può contribuire ad allargare e rafforzare la proprietà, la vedo come positiva, come un’idea buona», ha risposto l’economista Pietro Reichlin della Luiss Guido Carli. «Naturalmente bisognerà verificare con attenzione la fattibilità concreta del progetto, ma potrebbe funzionare», continua il professore. «Il mercato calcistico spagnolo e quello italiano non sono così diversi. Certo, la Roma parte da un livello più basso per quanto riguarda la prosperità economica e la forza calcistica, ma i presupposti perché nella Capitale si formi un cospicuo bacino di tifosi azionisti ci sono tutti». L’unico problema che ravvisa l’economista della Luiss è quello "politico-diplomatico".«In Italia essere proprietari di un’importante squadra di calcio ha un valore non completamente monetizzabile, ma è una questione anche di potere. Possedere una squadra di calcio conferisce un’aura speciale, garantisce fama e prestigio, fornisce possibilità superiori a quelle che si avrebbero senza»Sul tema dell’azionariato popolare, in queste ultime settimane, sono stati coinvolti diversi docenti universitari che hanno espresso il proprio parere relativamente allo sviluppo (nel nostro Paese) di questa particolare forma di associazionismo. Di recente Il Sole 24 Ore, per esempio, ha intervistato Pietro Reichlin della Luiss-Guido Carli

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Marcel Vulpis

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