Calcio, sen. Compagna: Governo si assuma le sue responsabilità
In una interrogazione parlamentare il Sen. COMPAGNA (Udc), considerando che sulla deplorevole condizione ed a suo modo conduzione del mondo del calcio in Italia ha recentemente formulato parole di preoccupazione e di amarezza lo stesso Capo dello Stato; che gli organismi direttivi della FIGC “sembrano da qualche tempo privi di autorevolezza e credibilità; con società sempre più indebitate, fra contenziosi e contraddizioni sempre crescenti,” che ogni richiamo all’autonomia dell’ordinamento sportivo suona retorico, strumentale, vacuo; che già nella scorsa estate l’esercizio dei poteri di vigilanza, da parte del Ministro per i beni e le attività culturali prima, e dei poteri di coordinamento, da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri poi, fece sì che composizione, modalità, tempi del calendario dei campionati di calcio si definissero tramite vera e propria concertazione fra Governo, CONI, FIGC, Amministrazioni Comunali di alcune città; che quest’anno, nel caso del Parma, la FIGC ha ritenuto che la continuità del campionato di serie A fosse salvaguardata dalla cosiddetta legge Marzano, varata in tutta fretta e dettata da ben altro tipo di necessità ed urgenza, mentre nel caso del Napoli la medesima FIGC ha deciso di venir meno alla norma del codice civile che disciplina il fitto di un ramo d’azienda di una società posta in liquidazione; che sempre nel caso del Napoli, il cosiddetto lodo Petrucci non tiene in alcuna considerazione l’interesse dei creditori, fra i quali lo Stato per oltre trenta milioni di euro relativi a tributi non pagati, il parlamentare dell’Udc chiede di sapere in quali tempi, entro quali ambiti, con quali limiti il Governo intenda esercitare quelle prerogative di vigilanza e coordinamento che ad esso competono o, altrimenti, se non ritenga di chiarire comunque le ragioni per le quali, a differenza di quanto avvenuto per il calendario degli ultimi campionati, quest’anno abbia scelto di non
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