Calcio – Uefa: relazione comparativa licenze per club
‘Panorama Calcistico dei Club Europei’ è un documento di poco
superiore alle 100 pagine e pubblicato in quattro lingue: inglese,
francese, tedesco e russo. La relazione arriva in un momento chiave per
il calcio europeo a livello di club sulla scia delle misure di fair play
finanziario introdotte dalla UEFA, volte a contrastare i problemi
finanziari che hanno colpito il calcio europeo.
La relazione 2010 analizza le cifre dei bilanci finanziari di 664
club, pari al 90% di tutti i club di massima divisione. Le informazioni
sono state ricavate in larga misura direttamente dai club, sulla base
delle informazioni finanziarie trasmesse alle rispettive federazioni
nazionali nel quadro dei requisiti per le licenze dei club.
La relazione si sofferma, inoltre, su numerosi temi non finanziari in
giro per l’Europa. Per esempio: ultimi risultati delle licenze per club
ed evoluzione del sistema delle licenze; informazioni su dimensioni e
struttura dei campionati nazionali; affluenze medie negli stadi e
tendenze; strutture degli stadi e tasso di riempimento; relazione tra
risorse finanziarie e successi sul campo e differenze temporali nelle
finestre di trasferimento tra i paesi. La relazione è stata stilata
ricorrendo a grafici e illustrazioni, nonché a domande e risposte. Per
esempio, una domanda pone la questione se il pubblico casalingo non stia
perdendo di importanza, visto il trend delle vittorie esterne nei
campionati europei.
Nella seconda parte della relazione vengono analizzate in dettaglio
le finanze dei club, a livello europeo, nazionale e di singoli club. Il
primo dato è positivo. Si segnala, infatti, che nonostante il periodo di
recessione economica, gli utili del calcio sono aumentati: nel 2009, i
proventi totali dei club di massima divisione sono aumentati del 4,8%,
raggiungendo la cifra record di 11,7 miliardi di euro. Tuttavia, sono
state individuate numerose criticità finanziarie dovute a un aumento del
9,3% dei costi, che ha colpito duramente la redditività dei club e
contribuito alla perdita record netta complessiva di 1.179.000.000 di
euro, pari a quasi il doppio di quanto registrato nel 2008.
Oltre la metà dei maggiori club europei hanno segnalato perdite, con
un preoccupante 28% che ha dichiarato perdite equivalenti a 12 euro
spesi ogni 10 euro incassati. Oltre un revisore contabile di club su
otto ha espresso dubbi sulla sostenibilità delle aziende, con perdite
che si ripercuotono su singoli presidenti e/o si affidano a bilanci
finanziari precari.
Gli stipendi dei calciatori rappresentano la principale voce di spesa
dei club di calcio. La percentuale degli utili pagati ai dipendenti è
aumentata dal 61% al 64% nel periodo esaminato. E’ stato riscontrato,
inoltre, un rallentamento dei trasferimenti a seguito della carenza di
liquidità, che ha determinato un aumento delle difficoltà finanziarie
per quei club che fanno affidamento sugli utili derivanti da
trasferimenti per migliorare i propri risultati finanziari.
Tale trend negativo ha avuto ripercussioni soprattutto su club di
paesi tradizionalmente esportatori di talenti: Francia, Olanda e
Portogallo. Circa 800 milioni di pagamenti per trasferimenti non saranno
saldati prima di 12 mesi. La relazione evidenzia che gli investimenti
nel settore giovanile restano scarsi, con le grandi squadre di club che
preferiscono ricorrere a giocatori esperti e di conseguenza con salari
più alti, o a giocatori formati in altri club.
L’affluenza media negli stadi è rimasta stabile o è calata nella
maggior parte dei campionati nazionali, evidenziando il difficile
momento economico e l’assenza di investimenti nelle infrastrutture,
confermato dal dato secondo cui soltanto il 19% dei club possiede il
proprio stadio. Tale condizione si ripercuote direttamente sugli utili
che possono essere generati dai club di calcio. La maggior parte dei
club non detiene infatti il controllo di quella che è la risorsa
potenzialmente più importante, e non può sfruttarla se non nei giorni
della partita.
Le suddette sfide finanziarie sono comuni ai club di massima
divisione di tutte le 53 federazioni affiliate, si evidenzia nella
relazione. Tuttavia, la situazione si aggrava scendendo nella piramide
calcistica. Il rischio di insolvenza e bancarotta è infatti molto più
alto nelle serie inferiori.
In questo contesto, spiega la relazione, l’applicazione graduale del
nuovo Regolamento delle licenze per club e fair play finanziario UEFA
vuole esortare i club a gestire meglio le loro finanze, nonché a
raggiungere un equilibrio sostenibile tra entrate, uscite e
investimenti. La relazione evidenzia che se il nuovo regolamento fosse
applicato oggi, molti club risulterebbero inadempienti, in particolare
per quanto riguarda il principio di pareggio, che è il pilastro del
progetto di fair play finanziario. I club devono adeguarsi subito,
insiste la relazione, per prepararsi al domani.
Le iniziative finanziarie UEFA sono limitate alle competizioni
europee, ma la relazione esprime l’augurio che misure e requisiti
analoghi siano introdotti anche a livello nazionale per il bene a lungo
termine del calcio.
L’applicazione di nuove regole, conclude la relazione, costringerà
molti club a mettere in ordine le proprie finanze. Tuttavia, l’organo di
governo del calcio europeo ritiene che soltanto affrontando
sistematicamente i problemi attuali sia possibile garantire competizioni
leali, oltre che rigore finanziario e stabilità a lungo termine.
Uefa.com
La UEFA ha diffuso la terza relazione comparativa sulle licenze dei
club nel calcio europeo, analizzando i risultati finanziari di oltre 650
club di massima divisione appartenenti alle 53 federazioni nazionali
affiliate UEFA.
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