Il filotto di gare vinte dal Catania non era passato inosservato ai bookmaker italiani: il flusso di giocate sospette relative a Catania-Trapani (4-1) dell’11 aprile era stato segnalato ai Monopoli di Stato, che avevano poi informato la Uiss, la task force del Viminale nata per contrastare il fenomeno del match fixing. La gara è tra quelle finite sotto la lente della Procura di Catania, nell’inchiesta che ha portato agli arresti eccellenti di questa mattina.

L’allarme dei quotisti per Catania-Trapani era scattato fin dall’ inizio della settimana precedente, con puntate a senso unico sull’abbinata 1-over 2,5 (vittoria del Catania con almeno tre reti segnate complessivamente). Troppe scommesse e vistosamente indirizzate su alcuni esiti che avevano portato alla segnalazione di puntate anomale e, in alcuni casi, alla chiusura delle giocate fin dal lunedì precedente.

Un paio di giorni dopo la notizia – diffusa dall’agenzia di stampa Agipronews – della segnalazione al Viminale su Catania-Trapani, la Lega di B aveva diffuso una nota di smentita attraverso la quale sosteneva che non c’era stato “alcun rilievo dal punto di vista delle scommesse”, con il monitoraggio effettuato “attraverso l’organismo internazionale SportRadar”. Un segnale era invece arrivato da Federbet, che aveva registrato e segnalato alla magistratura un eccesso di giocate sul Trapani vincente al 45’ e sull’accoppiata Catania-Over al 90’. Federbet aveva poi ribadito i sospetti sulla gara anche presentando il suo rapporto sul gioco anomalo al Parlamento Europeo, lo scorso 2 giugno: oltre alla gara col Trapani, era presente anche la gara con la Ternana, che adesso è oggetto di indagine della Procura siciliana.

Complessivamente le gare ritenute combinate dagli inquirenti sono cinque, giocate tra aprile e maggio: Varese-Catania 0-3, Catania-Trapani 4-1, Latina-Catania 1-2, Catania-Ternana 2-0 e Catania-Livorno 1-1. Gli inquirenti hanno dei forti sospetti anche su un altro match, Catania-Avellino, terminato 1-0 per il club etneo