Caos nel calcio greco. Scoppia il gestaccio del patron del Paok con la pistola nella cintura
Caos in Grecia. Il campionato di calcio ellenico (la “Super League”) è stato sospeso all’indomani della vicenda del proprietario della squadra del Paok, Ivan Savvidis, sceso in campo con una pistola, dopo che la sua squadra aveva subito un gol contestato al 90°. Ad annunciare lo “stop”, il ministro dello sport, che ha voluto in questo modo dare un segnale molto forte a tutto il movimento calcistico. Nelle ore successive Tuttomercatoweb ha contattato l’allenatore del Paok Salonicco (Razvan Lucescu).
“Chiedetevi perché un uomo ha reagito così, non fermatevi a giudicare il gesto…”. Parla in esclusiva a TuttoMercatoWeb e prende le difese del suo presidente Ivan Savvidis, l’allenatore del Paok Razvan Lucescu, figlio dell’ex Inter e Shakhtar Mircea.
Lucescu, però non capita tutti i giorni di vedere un presidente in campo con una pistola…
“È un gesto estremo, il presidente ha investito tanti soldi nel calcio greco. Dovremmo essere primi in classifica e invece ci remano tutti contro…non è una bella situazione”.
Il gesto però non è stato dei migliori…
“Non analizzo il gesto, ma sono al 100% con il mio presidente. Ieri abbiamo fatto gol, così abbiamo festeggiato. E quando abbiamo festeggiato si è scatenata una confusione incredibile attorno all’arbitro, sembrava ci volessero annullare il gol. Ed è intervenuto il presidente. Ma quel gesto è un’azione disperata per attirare l’attenzione. Tutto parte da due settimane fa, quando contro di noi l’Olympiacos ha fatto una sceneggiata incredibile, perché i nostri tifosi hanno fatto festa con i rotoli di carta che scendevano in campo. Un’atmosfera stupenda…ma la carta ha toccato l’allenatore avversario e apriti cielo: ha fatto la scena come se lo avessero ammazzato, ci hanno dato la sconfitta a tavolino e inizialmente anche tre punti di penalizzazione. No, così non si fa. Ieri abbiamo fatto un gol correttissimo, l’arbitro lo ha convalidato e tutti gli sono saltati addosso. No, così non si fa. L’arbitro ha deciso che abbiamo vinto 1-0 e l’Aek non voleva entrare in campo per ragioni di sicurezza. Così la reazione del presidente. Chiedetevi il perché del gesto, non fermatevi all’apparenza”.
E ora che succederà?
“Noi vogliamo semplicemente giocare regolarmente le partite. Parliamo di un uomo che ha investito milioni nel calcio greco. Lasciate stare il gesto della pistola, chiedetevi cosa c’è dietro. Vogliamo semplicemente giocare le partite. I nostri giocatori sono preparati per giocare le partite sul campo, non a tavolino. Il nostro presidente ha voluto dare un segnale”.
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