Caso 1Xbet, i retroscena: l’alert dei Monopoli alla Lega e la lettera “preoccupata” dalla Francia
«Ai fini del contratto in essere non ha alcuna rilevanza se la società 1xBet sia o meno autorizzata dai Monopoli di Stato, perché l’associazione d’immagine è concessa solo per i paesi esteri in cui l’operatore è abilitato a operare: il segnale non può essere infatti trasmesso in Italia». Infront, advisor della Lega calcio di Serie A chiarisce così la querelle sulla polemica sollevata dal quotidiano “Avvenire”, in merito alla partnership tra la Lega e il bookmaker russo 1XBet, con licenza a Curacao. Come apprende Agipronews, sulle mosse del bookmaker, evidentemente assai agile nella sua politica di marketing, s’erano già accesi i riflettori dell’Arjel, l’ente regolatore del gioco francese.
Attraverso uno scambio di missive, l’organismo di controllo transalpino aveva preso contatto con i Monopoli di Stato già nelle scorse settimane, per segnalare come l’operatore 1XBet – non autorizzato in Francia, si legge nella missiva – stesse promuovendo l’accordo con la Lega Serie A, attraverso Twitter. Nonostante numerosi tentativi «di blocco», scrive l’Arjel ai colleghi italiani, l’operatore «continua a mirare al nostro mercato, come in molti altri paesi europei che lo hanno inserito in blacklist» e «viste le sue capacità tecnologiche e la qualità dell’offerta di gioco», l’attività dell’operatore è da considerarsi «rilevante». Nel frattempo, già dall’annuncio dell’accordo, siglato a inizio novembre, i Monopoli di Stato, secondo quanto si apprende, si sarebbero attivati segnalando alla Lega di Serie A che il marchio “1XBet” non possiede l’autorizzazione per operare e offrire gioco in Italia.
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