Caso A.s. Roma – Rassegna stampa – Mediobanca chiama Unicredit per IL MESSAGGERO
MILANO (27 giugno) – Mediobanca chiama Unicredit dando la disponibilità a individuare una soluzione sulla Roma che scongiuri, nell’interesse di tutti la via giudiziaria, lunga e traumatica, e tenga conto della posizione rigida di piazza Cordusio. Quale? varie le ipotesi sul tappeto tra le quali il possibile arrivo di un top manager, gradito a Unicredit, a Mediobanca e condiviso dalla famiglia Sensi che gestisca il club giallorosso ai fini di procedere alla cessione.
Piazza Cordusio, due giorni fa, dopo l’interruzione delle trattative fra Italpetroli e Vinicio Fioranelli e l’indisponibilità della famiglia Sensi di concedere un mandato a Mediobanca per la vendita del club, avrebbe notificato a piazzetta Cuccia e ai proprietari del club l’intenzione di rivolgersi al giudice. Ma tra l’accoglimento della richiesta di decreto ingiuntivo, anche per via d’urgenza, la notifica del ”precetto” a Italpetroli e il successivo deposito dell’atto di pignoramento sul 51% del gruppo in modo da mettere sotto chiave il 67% della As Roma, senza considerare l’inevitabile opposizione dei Sensi, nella migliore delle ipotesi sarebbe passato un mese.Troppo per non danneggiare la squadra dal punto di vista sportivo, il valore della società e quindi la tutela del credito. Ecco perchè ieri, secondo quanto risulta a Il Messaggero, alla chiamata di Mediobanca con atteggiamento molto collaborativo, Unicredit avrebbe accettato a condizione che in tempi strettissimi – massimo martedì prossimo – si perfezioni l’accordo.
Sul riavvicinamento fra le due banche potrebbe aver influito il ruolo di Cesare Geronzi nel mondo finanziario italiano e i buoni rapporti fra Alberto Nagel, a.d. di Mediobanca e Alessandro Profumo, capo supremo di Unicredit oltre al fatto che, al di là degli interessi diversi rappresentati, piazza Cordusio è il primo socio di Mediobanca con l’8,66%. Rotto il ghiaccio, il dialogo sarebbe stato condotto a livello di alti dirigenti dei due istituti affiancati dai legali di Unicredit e delle Sensi.
Una riunione fra le parti avrebbe consentito di mettere sul tavolo le possibili soluzioni che soddisfino innanzitutto le esigenze di piazza Cordusio che si sente in una botte di ferro perchè Italpetroli è in mora nel pagamento dei 300 milioni di debiti. Ma in qualche modo salvaguardi l’oggetto del contendere, in questo questo caso la Magica che oltre ad essere una società quotata in Borsa – ieri il titolo ha perso il 4,73% a 1,073 euro – ha nella capitale e anche fuori un peso e un’importanza particolare. In pratica non può essere ”aggredita” da un’iniziativa giudiziaria simile a quella che può essere fatta nei confronti di un altro tipo di società. Lo stesso mandato irrevocabile a vendere assegnato a Mediobanca potrebbe essere un’azione troppo forte da influire sul valore della Roma e sui tempi della dismissione. Così potrebbe essere scelta la strada dell’arrivo di un supermanager, cioè un personaggio appoggiato da tutte le parti coinvolte, in primis da Unicredit.
Il negoziato, data la delicatezza del momento, è avvolto dal massimo riserbo. Anche se ieri sera da ambienti vicini a Mediobanca trapelava ottimismo sulla praticabilità di questa via di uscita. Il manager potrebbe assumere pieni poteri in una delle società del mondo Italpetroli e avere il mandato di valorizzare la As Roma. Di fatto si tradurrebbe in un ”pegno” non nel senso giuridico del termine ma nel significato sostanziale di rappresentare la garanzia di indipendenza delle scelte rispetto alla famiglia Sensi. L’obiettivo di questa soluzione sarebbe sempre quella di arrivare a una cessione del club in modo da rimborsare i soldi a Unicredit. I colloqui fra le parti proseguiranno anche in questo lungo week end che comprende il giorno di S. Pietro e Paolo. E il Santo Patrono di Roma potrebbe portare in dono, finalmente, la schiarita da tutti auspicata, sulla Roma.
fonte: Il Messaggero
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