CDA INTER: PIENI POTERI A STEVEN ZHANG PER IL MERCATO
(di Dario Leo) – Importanti novità sono emerse dall’ultima recente assemblea del Consiglio d’Amministrazione dell’FC Internazionale Mliano. Se n’era parlato anche su questa testata, in particolare dell’ingresso nel consiglio del fondo d’investimento LionRock Capital e della definitiva uscita di scena dell’ex presidente indonesiano Erick Thohir.
Nelle ultime ore è emerso un ulteriore dettaglio di non poco conto riguardante lo statuto che regola le attività di mercato della società nerazzurra. Il presidente Steven Zhang infatti ha ottenuto “tutti i poteri, da esercitarsi con firma libera e disgiunta e senza limiti di importo”.
Un cambiamento fondamentale, che avrà grosse ripercussioni sulla politica di mercato dell’Inter. Il precedente statuto, attuato all’alba dell’avventura cinese al timone della società, quando Steven Zhang era solo consigliere e non ancora presidente, prevedeva regole molto ferree, che ammettevano operazioni di acquisizioni di calciatori per cifre non superiori ai 20 milioni di euro, con ingaggio non superiore ai 10 milioni di euro lordi e comunque tutte le operazioni erano mediate dall’avallo del patron di Suning, Zhang Jindong. Questo ha portato spesso l’Inter a cercare giocatori svincolati o in scadenza di contratto, dal costo quindi relativamente basso, attirandoli con ingaggi piuttosto alti.
Steven Zhang, dopo essere stato eletto presidente, era riuscito ad alzare la soglia per gli acquisti a 40 milioni di euro, permettendo operazioni come quella di acquisizione, l’estate scorsa, di Radja Nainggolan.
Con il nuovo statuto, pur esistendo formalmente un tetto di spesa per l’AD Antonello e il DG Marotta (fissato nuovamente a 20 milioni di euro per le acquisizioni di calciatori), Zhang ha piena facoltà di esercitare una firma libera e disgiunta per le operazioni di mercato, ed è facile immaginare un’Inter molto attiva sul mercato già quest’estate.
Non è stato ancora chiarito come l’Inter coniugherà questa nuova politica al rispetto dei paletti del Fairplay finanziario, ovvero se immettendo nuovi capitali (vedi ingresso LionRock Capital) o attraverso plusvalenze ricavate da cessioni di tesserati.
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