Champions League – I red devils sbancano Stamford Bridge
Decisivo, per il successo degli uomini di Sir Alex Ferguson, un gol di Wayne Rooney al 23’, arrivato dopo che i Blues avevano sfiorato il vantaggio in un paio di occasioni. Le speranze di riequilibrare il risultato, per il Chelsea, si sono infrante sul palo colpito da Fernando Torres proprio in chiusura di primo tempo.
Carlo Ancelotti si affida a Torres e Didier Drogba, con la velocità di Ramires e Yuri Zhirkov sulle fasce a sfidare gli esterni bassi dei Red Devils. Ferguson risponde con Rooney e Javier Hernández, preferito a Dimităr Berbatov. A centrocampo, l’eterno Ryan Giggs, alla 133esima presenza in Champions League.
Tanto agonismo e squadre abbottonate, ma solo nei primi minuti: un paio di interruzioni per infortunio in avvio, prima della conclusione debole e centrale di Torres, facilmente controllata a terra da Edwin van der Sar. Ben più pericoloso il siluro di Drogba, che il portiere olandese che riesce a deviare in corner con la punta delle dita.
Al primo tentativo, però, lo United fa centro: è il 23’ quando, sul lancio millimetrico di Michael Carrick, Giggs evita con lo stop a seguire l’intervento di José Bosingwa, mette il pallone in area di rigore e per Rooney è un gioco da ragazzi aprire il piatto destro e mandare il pallone dove Petr Čech non può arrivare. Il gol subìto non scuote il Chelsea, che va a sbattere contro la perfetta organizzazione difensiva del Manchester United: il ritmo è forsennato, non c’è un attimo di sosta, con il pallone che viaggia in pochi secondi da una parte all’altra del campo.
Al 41’, lo stesso autore del gol rischia di indossare anche i panni dell’uomo assist: sul cross del numero 10, però, Hernández non arriva per un soffio all’appuntamento con un gol che di fatto avrebbe chiuso il discorso qualificazione; qualche istante dopo, comodo intervento a terra di Čech sullo stesso Rooney. Clamoroso, invece, quello che succede proprio allo scadere: l’esterno destro di Torres (quasi impercettibile, a dire il vero) mette fuori causa Van der Sar, ma la palla colpisce il palo e torna in campo. Frank Lampard calcia a botta sicura, trovando l’opposizione sulla linea di Patrice Evra.
La ripresa si apre con l’infortunio a Rafael, costretto a uscire in barella: al suo posto, Ferguson inserisce Nani, con Antonio Valencia che arretra sulla linea dei difensori. Ad aprile il valzer delle occasioni è una rovesciata di Drogba, splendida per esecuzione, meno per precisione. Il ritmo resta alto, ma almeno in termini di spettacolo il secondo tempo non decolla, tutto a vantaggio dello United che può difendere senza grossi affanni il preziosissimo vantaggio.
Se l’ivoriano resta una minaccia costante per la difesa del Manchester, non si può certo dire lo stesso di Torres: Ancelotti, però, al 70’ toglie proprio Drogba per inserire Nicolas Anelka (fuori anche Zhirkov, dentro Florent Malouda), due cambi che arrivano dopo un destro al volo di Michael Essien finito di poco a lato. Lo spagnolo prova subito a ripagare la fiducia del tecnico ma, di testa, l’ex attaccante del Liverpool FC deve fare i conti con il grandissimo intervento di Van der Sar, che si allunga e con la mano sinistra evita il pareggio dei Blues. L’olandese, poi, si limita all’ordinaria amministrazione sulla punizione di Lampard.
Nel tripudio dei tanti tifosi giunti da Manchester, i Red Devils vincono in trasferta e ipotecano il passaggio del turno: tra sei giorni, allo United, basterà non perdere per continuare a sognare Wembley.
Il derby inglese si colora di rosso: nell’andata dei quarti di finale di UEFA Champions League, il Manchester United FC fa il colpaccio a Stamford Bridge battendo 1-0 il Chelsea FC e martedì 12 aprile – giorno della gara di ritorno all’Old Trafford – potrà giocare con due risultati su tre a disposizione.
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