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Champions league: Shakhtar Donetsk a rischio per la guerra ucraino-russa. Putin: Se voglio prendo Kiev.


(di Marcel Vulpis) – Problemi in arrivo per lo Shakhtar Donetsk, club di riferimento ucraino, con sede nella ricca regione mineraria del Donetsk, tra le più colpite dagli scontri tra truppe ucraine e le milizie “filorusse”, dopo l’invasione della Crimea dei mesi scorsi. Alcune bombe infatti hanno colpito il centro dello Shakthar sabato scorso. La Donbass Arena di Donetsk,

stadio ultra moderno dello Shakhtar (inaugurato pochi anni fa), è stato seriamente danneggiato da un bombardamento (le attività aeree dell’aviazione ucraina ha interessato soprattutto il centro sportivo). Due ordigni hanno colpito l’edificio principale del centro, dove la prima squadra viveva e si allenava (adesso tutta l’attività del team è a Kiev), un bagno e una delle palestre sono andati distrutti, secondo quanto riportano le principali agenzie stampa internazionali. 

Lo Shakhtar è inserito nel gruppo “H” della Champions league (2014/15), insieme a club, per esempio, come Porto e Bate Barisov. E’ la prima volta che un club europeo iscritto alla Champions partecipa, mentre il proprio popolo combatte all’interno di una spinosa questione internazionale, che si presenta sempre più come una vera e propria “secessione”. 

Certamente il club ucraino, ora inserito in un territorio filo-russo, sarà penalizzato da questa crisi militare ed anche le partite che disputerà a Kiev (ormai nell’Ucraina dell’est si combatte) non possono essere considerate come dei match giocati a livello “domestico” (match interno). Questo fattore potrà modificare anche il mercato del betting (non giocando in casa risulta evidentemente penalizzata, così come chi scommetterà sul club arancio-nero durante il torneo a marchio Uefa) sulle scommesse collegate a questo singolo club europeo.

Anche le dichiarazioni di Vladimir Putin rilasciate ai media (“Se voglio prendo Kiev”) non lasciano sereno gli analisti di settore e chi come la Uefa vorrebbe poter gestire una competizione così articolata e complessa come appunto la Champions league (anche se gli stessi problemi politici e logistici ci sono sull’Europa league) in un clima di “pace”. 

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Marcel Vulpis

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