Ci risiamo. Attacco pentastellato al CONI. Adesso il “non problema” è Fabbricini
(di Gianni Bondini) – La presunta (non c’è una dichiarazione ufficiale) incompatibilità a futura memoria di Roberto Fabbricini per quanto attiene la carica di Presidente della Coni Servizi SpA, da pensionato Coni, non solo fa discutere ma potrebbe rivelarsi un boomerang politico tornando indietro al parlamentare pentastellato che l’ha lanciato. Non sappiamo se l’ufficio legale a cinque stelle ha esaminato bene il caso, ma, forse, lo stop che si vorrebbe imporre a Fabbricini è un po’ avventato, dopo il colpaccio di “Spy Calcio” (del sempre attento Fulvio Bianchi), che ha alzato un gran polverone. Certamente non ci fa dimenticare quel “no” sciagurato dei 5Stelle alla candidatura di Roma Olimpica. Come per dire “ci risiamo”.
Non richiamiamo nè il diritto e neanche il “rovescio” del vade retro ai pensionati negli incarichi pubblici o privati. Perchè, seguiteci please, la Presidenza della Coni Servizi non è nè una consulenza, né un incarico di lavoro. Tale Presidenza è una carica finalizzata a rappresentare un ente, come tante Federazioni, compagnie o società assicurative, spesso presiedute da autorevoli pensionati.
Faccaimo l’elenco della spesa: punto primo – il maggiore azionista di Coni Servizi è il MEF, ministero dell’economia e delle finanze; punto secondo – la carica di Presidente della Coni Servizi è “di nomina” ed è un extra incarico deliberato dalla Giunta Coni; punto terzo – Fabbricini e la contemporanea rinuncia alla Segreteria Coni lo metteranno nella condizione di un pensionato, che, per le indiscutibili capacità (dimostrate fino ad oggi), venga scelto dagli azionisti della società arappresentarli.
Giovanni Malagò, nel suo ruolo di n.1 del CONI, non ha detto, né scritto nulla, ma crediamo che se la stia ridacchiando. A meno che una follia deliberativa colpisca in maniera “virale” la Corte dei Conti, oppure sia in atto un’imboscata politica al Coni. Vedremo.
Non richiamiamo nè il diritto e neanche il “rovescio” del vade retro ai pensionati negli incarichi pubblici o privati. Perchè, seguiteci please, la Presidenza della Coni Servizi non è nè una consulenza, né un incarico di lavoro. Tale Presidenza è una carica finalizzata a rappresentare un ente, come tante Federazioni, compagnie o società assicurative, spesso presiedute da autorevoli pensionati.
Faccaimo l’elenco della spesa: punto primo – il maggiore azionista di Coni Servizi è il MEF, ministero dell’economia e delle finanze; punto secondo – la carica di Presidente della Coni Servizi è “di nomina” ed è un extra incarico deliberato dalla Giunta Coni; punto terzo – Fabbricini e la contemporanea rinuncia alla Segreteria Coni lo metteranno nella condizione di un pensionato, che, per le indiscutibili capacità (dimostrate fino ad oggi), venga scelto dagli azionisti della società arappresentarli.
Giovanni Malagò, nel suo ruolo di n.1 del CONI, non ha detto, né scritto nulla, ma crediamo che se la stia ridacchiando. A meno che una follia deliberativa colpisca in maniera “virale” la Corte dei Conti, oppure sia in atto un’imboscata politica al Coni. Vedremo.
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