Ciao Piermario…
Oggi Piermario Morosini, calciatore del Livorno, se n’è
andato stroncato da un malore in campo. Un atleta, ma soprattutto un ragazzo di
ventisei anni. Come chi vi scrive. Ed è questa la cosa che più lacera i miei
pensieri dal momento in cui ho visto quelle immagini strazianti, che fino
all’ultimo trasmettevano la voglia del Moro
di non arrendersi: non si può morire a ventisei anni, no.
A non mollare era sempre stato abituato, affossato da
sofferenze famigliari indescrivibili ma sempre capace di rialzarsi grazie a
quel carattere forte che lo rende tuttora speciale agli occhi di chi lo ha
conosciuto e amato.
Una morte che ha lasciato di stucco l’intero movimento
calcistico italiano che in segno di lutto sospenderà questo fine settimana tutti i suoi campionati, dalle serie A fino alle categorie inferiori. Gesto doveroso,
necessario, cui dovrà però far seguito la ferma volontà di migliorare e integrare
sempre di più i controlli medici per impedire tragedie come quella che oggi ci
ha scosso.
Lo dobbiamo ai tanti giocatori scomparsi in passato per le
stesse cause; lo dobbiamo a uno sport che bisogna proteggere e salvaguardare. Lo
dobbiamo anche a Piermario Morosini.
Per favore.
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