Closing AC Milan: ultima chiamata per la cordata cinese. Berlusconi medita di restare patron del club
Il closing del Milan in mani cinesi non è più sicuro come nelle scorse settimane. Questa agenzia giornalista ha sempre espresso i propri dubbi sull’intera operazione, chiedendo ad entrambi i soggetti interessati (la cordata cinese e la famiglia Berlusconi) una maggiore “trasparenza“. Non si conoscono, infatti, tutti i nomi (e la loro consistenza patrimoniale/finanziaria) degli investitori, così come Fininvest non sta spiegando perché ad oggi esistano tutte queste problematiche nel trasferimento dei capitali.
Il governo cinese sta in qualche modo ostacolando l’intera operazione o la cordata dei futuri soci asiatici è in continua “evoluzione”, con conseguente difficoltà nella ricerca dei fondi necessari per la chiusura della trattativa? Sono domande più che lecite. La tifoseria rossonera ha diritto di conoscere, in tempi brevi, il presente/futuro della società e della squadra. Visto che, tra pochi mesi, entreremo nel pieno del calciomercato estivo.
A non essere più sicuro della felice conclusione dell’accordo è lo stesso Silvio Berlusconi, di fronte ad un bivio: concedere la proroga di un mese per la chiusura della trattativa (anche se la formale richiesta non è ancora arrivata all’indirizzo della holding Fininvest) o tenere la proprietà del club e con essa la caparra di 200 milioni di euro già nelle casse Fininvest. Il tutto mentre infuria la vicenda Vivendi-Mediaset e il partito Forza Italia (fondato dallo stesso Silvio Berlusconi) si prepara ad una lunga e dispendiosa campagna elettorale per le prossime politiche (settembre 2017 o primavera 2018).
Ai suoi più stretti collaboratori avrebbe rivelato: “O arrivano i soldi o mi tengo il Milan”. Silvio Berlusconi questa settimana è rimasto ad Arcore, anche per seguire da vicino l’affare Mediaset-Vivendi, e sta meditando perfino di rompere con i cinesi, che non sarebbero più tutelati, visto che la data del 3 marzo (scadenza prevista per il closing) non sarà comunque rispettata dagli stessi. Nelle prossime ore la decisione finale: c’è sicuramente la volontà di andare a vedere la reale consistenza dei cinesi, ma il 3-4 aprile sarebbe l’ultima chance. Non saranno concesse infatti nuove proroghe.
Superato questo confine temporale, la cordata avrebbe definitivamente perso i 200 milioni di euro fino ad oggi investiti. Fininvest così porterebbe a casa un “tesoretto” importante, ma soprattutto Silvio Berlusconi continuerebbe ad essere il proprietario del gruppo AC Milan anche se il tema della ristrutturazione del debito (circa 220 milioni di euro) deve comunque essere risolto in tempi certi.
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