Confederations Cup 2013, Paddy Power: Brasile-Uruguay…ricordando il disastro del Maracana
Il disastro del Maracana per chi non lo sapesse è stata una delle sconfitte più inaspettate della storia del calcio mondiale: il 16 luglio 1950 allo Stadio Mário Filho, meglio noto come “Maracanã”, di Rio de Janeiro il Brasile fu sconfitto in finale per 2-1 proprio dall’Uruguay.
Il mondiale maledetto, perso addirittura in casa davanti a tutta la popolazione brasiliana: eppure le cose per verde oro iniziarono alla grande. Nel girone di qualificazione (allora era diversa la formula rispetto ai giorni nostri) i padroni di casa superarono il Messico nella gara d’esordio per 4-0; vinsero contro la Jugoslavia per 2-0 e pareggiarono (pensate, l’unico pareggio) contro la Svizzera 2-2.
Aggiungiamoci che le speranze dei tifosi brasiliani crescevano di giorno in giorno anche e soprattutto dopo l’eliminazione di due tra le squadre favorite a vincere la Coppa Rimet, ovvero Italia (eliminata dalla Svezia) e Inghilterra (che perse contro Stati Uniti e Spagna).
Nel girone finale il Brasile si trovò quindi a giocarsi il Mondiale contro Svezia, Spagna e Uruguay.
L’esordio davanti a più di 130 mila persone fu un tripudio: 7-1 pirotecnico rifilato ai poveri svedesi, poi soltanto 4 giorni dopo, i verdeoro si ripetono contro la Spagna infliggendo agli iberici un tennistico 6-1.
La classifica prima dell’ultima gara era quindi Brasile imbattuto a 4 punti (13 gol fatti e 2 subiti) Uruguay a 3 punti dopo il pareggio in rimonta contro la Spagna (2-2) e la vittoria sempre in rimonta contro la Svezia 3-2, Spagna 1 punto e Svezia 0.
Anche i bambini sanno che al Brasile sarebbe bastato un misero pareggio per mettere le mani sulla coppa più prstigiosa del Mondo, ma parlare di pareggio non era bello: come poteva una macchina così perfetta pareggiare davanti al proprio pubblico nella finale mondiale?
La vigilia della partita era praticamente “il dopopartita”: titoli dei giornali, fuochi d’artifico, bandiere, caroselli festanti: il Brasile aveva già vinto il Mondiale, la partita era solo una pura formalità.
E così come da pronostico, nonostante il primo tempo si fosse chiuso sullo 0-0 (risultato che avrebbe comunque visto trionfare il Brasile) dopo soli 2 minuti della seconda frazione di gioco il Maracana esplode per il gol di Friaca che spalanca le porte della festa.
Ma come nei migliori film horror, la sorpresa è dietro l’angolo: quando tutti si sapettavano di festeggiare i loro campioni, l’Uruguay trova prima il gol del pareggio con Schiaffino e a 10 minuti dalla fine il gol mortale della vittoria con Ghiggia.
Incredulità, sgomento, tristezza: decine di persone vennero addirittura colte da infarto taluni, parlano di almeno 10 morti all’interno dello stadio e due spettatori suicidatisi gettandosi dagli spalti.
L’inatteso esito della gara fece saltare i piani di una sontuosa premiazione, ormai programmata da tempo, non fu nemmeno suonato l’inno nazionale uruguaiano perchè alla banda non era stato fornito lo spartito perchè ritenuto inutile; il Brasile proclamò tre giorni di lutto nazionale e l’Uruguay se la filò dal paese in meno di 12 ore.
Vendetta? A distanza di tanti anni, il ricordo è ancora vivo in tanti cuori brasiliani: questa sera una vittoria del Brasile sull’Uruguay, non restituirebbe un mondiale, ma almeno un grande sorriso a tutti i tifosi verdeoro!
Come il peggiore degli incubi, la peggiore delle tragedie….per loro sentire solamente nominare “Uruguay” è sinonimo di disfatta.
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