Conferenza Calcio Femminile – Abete: per l’Italia una grande opportunità di sviluppo
“Questa iniziativa rappresenta per noi un’occasione di grande apprendimento e una sfida contro noi stessi – ha affermato Abete, illustrando lo scenario del calcio in rosa nel nostro Paese – L’Italia rappresenta in qualche modo uno spaccato di quella situazione descritta dalla UEFA nel suo progetto di sviluppo: forti disomogeneità, ritardi sul versante culturale e sociale nel far diventare il calcio femminile uno sport popolare e diffuso, problematiche legate alla struttura dei club, alla necessità di rafforzarli per portare avanti un progetto di sviluppo idoneo”.
Ai risultati complessivamente positivi ottenuti dalle squadre Nazionali femminili negli anni recenti – in particolare la vittoria nel Campionato Europeo UEFA Under 19 nel 2008, ultima in ordine cronologico la qualificazione della Nazionale Under 20 alla prossima Coppa del Mondo in Giappone (agosto 2012), il percorso della Nazionale A, attualmente al comando del Girone di qualificazione per il Campionato Europeo Svezia 2013 a punteggio pieno – non ha fatto da collegamento una contestuale dimensione di crescita e presenza nel calcio di base, nei rapporti con il mondo della scuola, nelle rispettive realtà territoriali. Il confronto con le altre realtà di vertice sensibile sul piano del numero di praticanti.
“E’ un problema di sviluppo fondamentale sul quale la Federcalcio si sta interrogando per cercare di individuare il percorso di sviluppo per il calcio femminile nei prossimi anni in Italia – ha sottolineato Abete – senza dubbio dovremo ripartire e farlo dalle basi. Non è sufficiente un livello qualificato di vertice per poter proiettare in una nuova dimensione un movimento che allo stato attuale conta solo 11.000 tesserate, a fronte del milione della Germania, 90.000 della Francia, 80.000 dell’Inghilterra, alle 350.000 del Canada, per non parlare delle cifre imponenti del calcio statunitense. Non si può far finta di non vedere, bisogna confrontarsi ed aprirsi all’ausilio internazionale”. Lo scambio di esperienze condivise e le indicazioni che emergeranno nell’arco della tre giorni di lavori, scaturiranno delle indicazioni : “Se amiamo il calcio, dobbiamo amarlo al maschile e al femminile”.
A portare il saluto delle massime istituzioni calcistiche internazionali Theodore Theodoridis, membro del Comitato Esecutivo della UEFA, che ha ricordato come la Confederazione europea abbia accresciuto il proprio impegno economico nell’ambito del calcio femminile attraverso il programma Hat Trick, che vede attualmente interessate 49 Federazioni nazionali. Senes Erzik, membro dell’Esecutivo FIFA, nel rappresentare i saluti del presidente Josef Blatter, ha ricordato l’impegno della FIFA anche sul fronte dei diritti civili: “La FIFA collaborerà con la United Nations Women Agency, nel promuovere i diritti delle donne e l’equità di genere attraverso il calcio”.
Dopo la sessione mattutina, incentrata sull’analisi tecnico-tattica delle squadre finaliste nella Coppa del Mondo FIFA Germania 2011, i lavori proseguiranno nel pomeriggio con una panoramica sulla preparazione fisica e lo studio F-MARC incentrato su infortuni e prevenzione.
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