Controclassifica PaddyPower: Roma e Juve in testa
I migliori arbitri (ne converranno Nicchi e Messina, i grandi capi della categoria) dovrebbero essere quelli che applicano il regolamento. Si ha invece l’impressione che i nostri fischietti, in base a chissà quali raccomandazioni, facciano a gara per punire il minor numero possibile di falli ed evitare l’uso dei cartellini rossi. Un buffetto per ogni fischio risparmiato. E’ vero che negli altri grandi campionati la media dei falli a partita è sotto quota 30, ma è altrettanto vero che da quelle parti i falli tattici non passano in cavalleria e gli interventi violenti vengono puniti senza remissione.
I giocatori lo sanno e si comportano di conseguenza.
L’episodio più eclatante s’è avuto a Firenze, dove il laziale Radu è entrato con i piedi a martello sulle gambe di Cuadrado lungo la linea di fondo: il pavido Peruzzo se l’è cavata con un’ammonizione. Così facendo ha permesso alla Lazio di chiudere la partita in 11. Da rosso, non da giallo, il fallo di Coppola (poi espulso per somma di ammonizioni) su Morganella in Palermo-Cesena 2-1. A forza di lasciar correre, Banti e Orsato hanno preso parecchi abbagli. In Sassuolo-Juventus il primo ha risparmiato dall’ammonizione Zaza (tacchettata a Ogbonna), Chiellini (duro su Zaza) e Vrsaliko (manata a Tevez). A San Siro il secondo ha corso il rischio di condizionare Inter-Napoli evitando di fischiare il fallo tattico di Lopez su Palacio e la duplice trattenuta di Vidic a Higuain al limite dell’area. S’è accesa una miccia che ha portato all’ammonizione del centravanti argentino e all’espulsione di Pecchia, collaboratore di Benitez. Meglio con l’udito che con la vista. E’ andata male anche a Mazzarri, espulso per aver superato l’area tecnica. Fosse più attento alle regole e meno permaloso, Orsato non sarebbe da meno di Rizzoli.
Al conto di giornata mancano due rigori: Guida non ha punito a Bergamo una spinta di Lucarelli a Migliaccio con tanto di braccio sul petto, Russo s’è imbambolato a Torino quando Lucas è franato su Vives davanti ai suoi occhi. I due errori non hanno condizionato i risultati favorevoli all’Atalanta (1-0 al Parma) e al Torino (1-0 all’Udinese). Altrettanto si può dire degli abbagli raccontati in precedenza. Ma non sempre può andare bene, vero Nicchi?, vero Messina?
C’è anche chi ha meritato il massimo dei voti, come Gervasoni. L’arbitro mantovano, pupillo di Collina, non ha sbagliato nulla negli episodi che contano in Cagliari-Samp: annullati correttamente due gol, uno per parte, in apertura ai blucerchiati, nel finale ai sardi; assegnato giustamente il rigore del pari al Cagliari con espulsione (secondo giallo) di Cacciatore.
Torna la “ControClassifica” PaddyPower (a firma di Filippo Grassia) e, a sorpresa (magari per i giallorossi), la AS Roma è in testa appaiata con la Juventus. Non farà piacere ai tifosi biancoeri, ma i numeri non mentono mai.
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