Contromano: Pratoni del Vivaro, un centro da ricostruire
(di Gianni Bondini) Stamattina verso mezzogiorno l’ex Centro Equestre Federale (Cef) dei Pratoni del Vivaro sembrava tornato ai bei tempi. Centinaia e centinaia di persone sciamavano sul campo ostacoli. Altri visitavano le rovine di quello che era uno dei Centri più prestigiosi equestri europei. In poco più di due anni, complice l’incuria. i Pratoni sono stati depredati. Dalle stalle ai servizi igienici, dal ristorante ai campi d’allenamento e dagli impianti elettrici e dell’acqua: tutto è stato rubato o sottratto per vandalismo.
Oggi si ricomincia. Con fatica ma con buona volontà. Il Demanio, che detiene i beni dello Stato, ha concesso i Pratoni del Vivaro ai sindaci di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, e di Ariccia, Enrico Cianfanelli. I rappresentanti dei Comuni limitrofi al Centro Equestre, a loro volta, hanno coinvolto l’Accademia “Federigo Caprilli” nella rinascita dell’impianto. E, ora, comincia la lotta contro un passato disastroso e il trascorrere del tempo.
Perché? Per la ragione che il Cef dei Pratoni è inserito come sito nel dossier della candidatura di Roma 2024. E per ospitare la parte equestre dei Giochi Olimpici l’impianto deve tornare ad essere quel centro dove la principessa Anna d’Inghilterra amava soggiornare, persino la sua vecchia roulotte è stata vandalizzata, e allenarsi con al squadra inglese. E pensare che quell’angolo dedicato all’eccellenza dello sport del cavallo, un anno fa, è stato lasciato incustodito, perché non si potevano pagare più un paio di guardiani che avevano sorvegliato i Pratoni da sempre.
Ma giriamo pagina, su un rialzo del campo di allenamento agli ostacoli, il sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, anche a nome del suo collega di Ariccia, Enrico Cianfanelli, ha detto: “Grazie al presidente del Coni, Giovanni Malagò, che invertendo la colpevole assenza del passato, ha concesso un contributo di 200 mila euro per riaprire i cancelli dell’impianto e ha promesso altri 200 mila euro l’anno se il Cio assegnerà a Roma l’Olimpiade del 2024”.
A quel punto è scattato un applauso fragoroso sia dai comuni visitatori, molte famiglie in gita, sia dai numerosissimi allevatori e appassionati della zona.
“Ho solo mantenuto quegli impegni che avevo promesso”, ha risposto con un sms da lontano il numero uno dello sport, Giovanni Malagò. E, lette le parole di Malagò, l’ex presidente della Fise, ora a capo dell’Accademia Olimpica, Mauro Checcoli ha commentato: “Giovanni Malagò è un dirigente che la parola la mantiene sempre”.
E di parole ne sono state dette anche altre, come l’affido dei Pratoni all’Accademia che porta il nome del profeta dell’equitazione italiana e anche mondiale, Federigo Caprilli. A prender atto c’erano la presidente di tale Accademia, Giulia Serventi e il vicepresidente Checcoli. D’accordo con questa impostazione il presidente federale degli sport equestri (Fise) Vittorio Orlandi. Il Centro cambierà nome, si chiamerà “Ranieri di Campello”, come il suo fondatore e a fare da madrina la signora Agnelli di Campello.
Allora? Da oggi si rimettono indietro gli orologi…per riportare all’antico splendore i Pratoni del Vivaro
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