Copioli (FMI): L’ascolto del territorio e delle sue istanze al centro del lavoro del prossimo quadriennio
E’ terminata, dopo 20 anni, la presidenza FMI sotto la guida dell’imprenditore Paolo Sesti. A sostituirlo, con il medesimo entusiasmo, l’avvocato Giovanni Copioli, che, nel corso dell’ultima Assemblea Nazionale Ordinaria Elettiva (la n.73 nella storia della Federmoto) ha raccolto 9.147 preferenze (davanti ai “colleghi” Andrea Vignozzi/3.361 e a Fabio Larceri/2.001). Cinquantacinque anni, già vice-presidente FMI nell’ultimo quadriennio e presidente della Commissione Sviluppo Attività Sportive, è residente a Riccione (con una forte passione per il moto-rally). Ha viaggiato, per l’intera penisola, nei mesi che hanno preceduto l’elezione, con l’obiettivo di raccogliere le istanze (nei diversi settori di competenza) provenienti dal territorio.
Sporteconomy lo ha incontrato per comprenderne meglio il programma e le linee direttrici su cui intende muoversi nel prossimo quadriennio, che porta di fatto, pur non essendo la Federmoto una federazione a contenuto olimpico, ai Giochi estivi di Tokyo2020.
D: Presidente, ci può sintetizzare il programma collegato alla sua elezione?
E’ un programma molto vasto ed articolato, che parte, soprattutto, dall’ascolto del territorio e dei diversi mondi che compongono la nostra famiglia federale: dai settori del turismo, ai motoclub, al trial, all’enduro, alle attività collegate, per esempio, al registro storico, fino ad arrivare alla velocità. E’ come se ci trovassimo di fronte a tante piccole federazioni, ciascuna con particolari esigenze ed aspettative. Ma, al centro di tutto, c’è il contatto e l’ascolto del territorio.
D: Come inizierà a muoversi a breve?
Il prossimo 13 gennaio è previsto un Consiglio Federale molto operativo, nonostante che dopo la mia nomina si sia tenuto già un primo CF. Solo per darle un’idea del grande lavoro che ci aspetta, in questa occasione, tra le altre cose dovremo procedere alla nomina di ben 60 risorse (persone) per i diversi settori che compongono la FMI.
D: C’è un aspetto del suo programma su cui spingerà maggiormente?
Una mia idea è quella di rafforzare il rapporto con i moto-club e con i tesserati (attualmente sono più di 125 mila ma, in alcuni momenti, negli anni precedenti abbiamo anche toccato quota 160 mila). Dobbiamo cercare di dare, nel minor tempo possibile, risposte a tutte le istanze (diverse spesso tra loro) che ci arriveranno dalla base. Cercheremo anche di valorizzare il lavoro portato avanti dai comitati regionali. Daremo vita ad una Consulta composta da tre eletti provenienti dai diversi territori. Sarà un board molto operativo. Nel passato questi tre componenti venivano nominato dall’alto, dai vertici della Federazione. Adesso dovranno essere la risultante di un processo democratico e fortemente rappresentativo.
D: E sotto il profilo sportivo?
Deve considerare che il 2017 è già stato disegnato, come scelte operative, nell’ultimo semestre 2016. Come sa abbiamo deciso di abbandonare il progetto della Moto3 (Team Italia) nel motomondiale, ma questo non significa che non sosterremo i nostri talenti azzurri, nei diversi team dove decideranno di correre. Lo faremo, come avveniva già nel passato, attraverso la formula della “borsa”. Parallelamente il CIV (Campionato Italiano Velocità) sarà potenziato e su questo lavoreremo nei prossimi mesi.
D: Quindi il 2017 può essere considerato un anno di transizione?
Per certi versi sì, ma sarei più dell’idea che ci troviamo di fronte ad un anno piuttosto di riorganizzazione e progettazione. Certamente l’anno in cui riuscirò a mostrare, in modo più significativo, l’impronta di questa nuova presidenza, sarà il 2018.
D: Come vi muoverete per potenziare la “tessera” FMI?
Sul prodotto tessera, che è uno dei primi link con la nostra base di tesserati, lavoreremo per potenziarla e inserire nuovi servizi. Quello che abbiamo capito, per esempio, è che ci sono molto contenuti non sempre utilizzati o perfino percepiti dai tesserati. Su questo dovremo lavorare molto. Se penso che già attraverso l’accordo con TotalErg, con una percorrenza media di 15/20 km su base annua, c’è la possibilità di ripagare il costo della tessera stessa. Senza parlare delle tariffe agevolate su tanti altri prodotti/servizi.
D: Ma se pensiamo al primo semestre dell’anno, cosa vedremo già di operativo?
Intanto i moto-club ed i nostri tesserati vedranno applicata concretamente una mia idea, che ho portato avanti sin dalle prime settimane della nuova presidenza. Abbiamo chiesto a tutti di inviarci idee, spunti propositivi, ed entro giugno risponderemo a tutti. E’ un primo piccolo/grande passo, proprio su quel terreno dell’ascolto su cui ho incentrato la mia campagna elettorale.
D: In che modo porterete i giovani a provare la velocità e magari ad intraprendere l’attività agonistica?
Questa è una tematica che ho a cuore da tempo, perché sono stato, per due quadrienni, proprio all’interno della commissione Sviluppo Attività Sportive (nel quadriennio 2012-2016 nel ruolo di presidente). Ogni comitato regionale FMI già oggi dispone di mini-moto per far provare la velocità e il fuori strada ai più giovani. Ma entro un anno potenzieremo il progetto ribattezzato “Corsi Primi Passi” (della durata massima di un giorno) ,che attualmente vede coinvolti più di 1.500 bambini. Vogliamo arrivare, realisticamente, ad almeno 8-9 mila unità. Su questa base i nostri tecnici lavoreranno per arrivare ad uno screening e all’individuazione del potenziale talento.
D: Lo sport si sta sempre più digitalizzando. Questo avverrà anche all’interno del vostro mondo?
Assolutamente. Il digitale è uno strumento per avvicinare nuovi giovani (tesserati) al mondo della Federazione. Dobbiamo puntare ad ampliare il nostro bacino di utenza (125 mila tesserati e circa 2 mila moto club). Social e new media ci vengono incontro per aiutarci a centrare questi target.
D: Il “movimento” può crescere già nel prossimo quadriennio?
Mi confortano i dati dei possessori in Italia di scooter/moto. Si parla di 5 milioni di utilizzatori. Questo numero ci fa pensare che esiste un mercato su cui investire, oltre che da intercettare con attività sportive/marketing.
D: Come intende muoversi infine sul piano istituzionale?
Già negli ultimi anni abbiamo sviluppato una serie di protocolli d’intesa strategici, come quello con la Protezione Civile. Siamo infatti la 43ima associazione ad essere entrata nell’elenco della PC. Abbiamo creato un gruppo di motociclisti specializzati in fuoristrada capaci di intervenire, anche nelle situazioni più impervie del terreno (su percorsi disagiati come nel caso dell’ultimo sisma ad Amatrice e nei comuni limitrofi, nda). A livello legislativo poi stiamo chiedendo da tempo che sia introdotta la norma sulla terza fascia del guardrail, l’introduzione di una targa sostitutiva durante le gare di enduro e la riduzione dei costi non solo assicurativi, così come quelli dei pedaggi in autostrada per i possessori di moto.
Il neo presidente della Federazione Motociclistica Italiana, Giovanni Copioli (Repubblica di San Marino, 16-03-1961), da sempre residente a Riccione (RN), è laureato in Giurisprudenza e avvocato. Il nonno, Italo Amati, è stato il fondatore e primo Presidente della Federazione Motociclistica Sammarinese.
Dal punto di vista sportivo, Copioli ha partecipato per tantissimi anni al Campionato Italiano MotoRally in qualità di pilota mentre a livello istituzionale Ë stato Consigliere del “Moto Club Celeste Berardi”, prima di venire eletto come Consigliere Federale nel 2004, carica in cui è stato confermato nel 2008, quando è diventato Presidente della Commissione Sviluppo Attività Sportive FMI. Vice Presidente FMI dal 2012, Ë stato eletto Presidente della Federazione l’11 dicembre 2016.
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