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Cortesi (GM Venicemarathon): “Siamo un evento sempre più internazionale e di forte appeal…”

(di Alfredo Mastropasqua) – Mancano poco più di due settimane alla 38ima edizione della Wizz Air Venicemarathon , tra le più importanti maratone del panorama tricolore, e anche questa nuova rassegna (in programma il prossimo 27 ottobre) è ricca di novità sotto il profilo marketing, oltre che a livello organizzativio. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Cortesi (nella foto sotto), General Manager della manifestazione veneta.

Lorenzo Cortesi – General Manager della 38ima Wizz Air VeniceMarathon

D: Cortesi, come si posiziona, anche quest’anno, la Wizz Air Venicemarathon?

R: A livello nazionale è ormai nel “gotha” degli eventi top, ma è molto apprezzata anche a livello internazionale. Siamo ormai conosciuti in tutto il mondo, grazie anche al traino della città di Venezia. Se guardiamo poi ai numeri tutti e tre i nostri format sportivi (42km, 21km e 10km) hanno intercettato l’interesse dei runner. Quest’anno sfonderemo il tetto dei 17mila iscritti, con una presenza internazionale sempre più forte. Ormai il 40% delle iscrizioni arriva dall’estero, con Francia, Inghilterra e Germania sul podio delle nazioni più rappresentate (seguono al 4° posto, appena sotto il podio, gli Stati Uniti).

D: Siamo finalmente usciti dall’era post-Covid?

R: Assolutamente. Il turismo sportivo legato al running si sta sempre più sviluppando, soprattutto post Covid-19. Anche il processo di marketing legato alle presenze dei runner sta crescendo. C’è poi da segnalare il ritorno di diverse aziende del settore (soprattutto nell’abbigliamento tecnico) che hanno deciso di investire nell’acquisizione di spazi all’interno del Race Village (secondo quanto risulta all’agenzia Sporteconomy, media partner dell’evento, ad esempio, vi saranno sicuramente Adidas, Mizuno e Karhu, nda).

D: SulJoma tra l’altro ha studiato una linea di abbigliamento con l’occhio rivolto alle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Marco Polo terreno delle sponsorizzazioni?

R: Significativa la presenza di Joma, nostro nuovo sponsor tecnico (fino al 2025) per l’abbigliamento gara dei runner (nelle settimane precedenti ha lanciato anche una calzatura ad hoc). E’ una novità importante per noi perchè si tratta di un colosso dello sportswear mondiale ed è partner anche della FIDAL e delle Nazionali azzurre. Poi segnaliamo il rinnovo, nel settore automotive, di BMW (vettura ufficiale della corsa, molto impegnato, da anni, come brand, nel mercato delle maratone) e di Alì, marchio veneto di supermercati, con quartier generale a Padova (con ben 117 punti vendita, nella stragrande maggioranza dei casi in Veneto).

Chiaramente il nostro partner più importante è il title, ovvero la compagnia Wizz Air (il quartier generale a Budapest in Ungheria), che si conferma main sponsor per questa edizione e per le prossime due (fino alla stagione 2026). Sempre Wizz Air ha studiato, per l’occasione, promozioni speciali per la famiglia internazionale dei runner, oltre ad aver definito azioni di database dedicate. Possiamo contare, pertanto, sia sulla presenza di realtà nazionali, con forte presenza sul territorio, sia quella di marchi internazionali.

D: Passiamo adesso alla analisi dei diritti tv.

R: Sono già confermate 3 ore di diretta su Rai Sport (con la produzione affidata all’advisor tecnico Fabio Rodella), mentre la versione integrale della corsa finirà su Rai Play. Ancora in fase di definizione, anche se in crescita rispetto ad un anno fa, la copertura internazionale con l’interesse diretto proprio dalla Cina, fenomeno che può essere spiegato, quest’anno, per le celebrazioni di Marco Polo (Joma, per l’occasione, ha studiato e realizzato graficamente un prodotto ad hoc, la “R.2000”, in linea come questo important tema celebrativo).

L’immagine della maglia Joma con cui correranno i runners dell’edizione 2024 della VeniceMarathon

D: Cosa manca in questo momento al settore delle maratone tricolori, soprattutto nel confronto internazionale?

R: Posso essere sincero? Certamente i budget degli sponsor (a parità di partecipanti e di mercato territoriale delle nostre concorrenti dirette, nda). Ancora oggi non mi spiego come sia possibile una cosa del genere, perchè anche i numeri ci porterebbero in un’altra direzione. Ma è un fenomeno che esiste e che non riusciamo ad arginare. Il running, anche da noi, è ormai uno stile di vita e porta a ragionare su temi centrali come, ad esempio, la sostenibilità ambientale. Poi guardo alla Francia e vedo che gli stessi marchi, che investono su entrambi i mercati (ovvero Italia e appunto Francia), fanno poi ragionamenti economici differenti. Probabilmente è una questione di mentalità che mi auguro cambi nel tempo, perchè il mercato tricolore merita una attenzione diversa da parte di questi player.

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