Costa Concordia il simbolo di un Paese che affonda
“Come Costa Crociere collaboreremo alle indagini”….questa la nota diramata dall’ufficio stampa di Costa Crociere. Ma perché c’era una remota possibilità che non avreste collaborato in questa tragedia? Imbarazzante. Questa nave incagliata a pochi metri dall’imboccatura del porto dell’Isola del Giglio, nel meraviglioso Arcipelago dell’Argentario, è il simbolo di un Paese che affonda. Ma vi sembra normale che una nave che ospita oltre 4000 persone di dimensioni mastodontiche navighi a pochi metri dalla costa di uno dei luoghi più belli al mondo? I sistemi di sorveglianza marittima, non sono partiti? Gli allarmi GPS? Chi era sulla plancia di comando della nave dormiva? A bordo di un grattacielo galleggiante nessuno si è accorto che c’è un isola illuminata sulla propria rotta? Una situazione di generale imbarazzo…la Costa Crociere dovrebbe urgentemente dare risposte in merito agli uomini di equipaggio alloggiati su quei 70 metri di squarcio e su le possibili fuoriuscite di carburante non sulla loro disponibilità a collaborare. Ci sono dei morti, ci sono dei dispersi sia tra i membri dell’equipaggio che tra i clienti. E’ assurdo morire in questo modo: morire in vacanza o morire al lavoro, è indifferente. Sempre e solo vittime dell’incuria e della scarsa professionalità.
E che nessuno si dimentichi della tragedia ambientale. Ci vorranno mesi per rimuovere la nave a danno dell’economia locale e della flora e fauna marina. Vergogna Italia! Un solo plauso alla Capitanerie di Porto di Santo Stefano e ai Vigili del Fuoco che con grande senso del dovere sono intervenuti per salvare chi rimasto ancora a bordo, soprattutto negli alloggi di quei 70 metri di squarcio, immerso!
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