Costi alle stelle per i Giochi di Tokyo 2020. Effetto diretto di recessione e pandemia
Nonostante l’emergenza sanitaria e l’esplosione dei costi (i Giochi di Tokyo saranno ricordati, da un punto di vista economico, come il peggiore affare olimpico della storia), la kermesse giapponese si presenta, agli occhi del grande pubblico, come un evento totalmente “green”.
La maggioranza degli impianti sportivi previsti dagli organizzatori è alimentata da fonti autoenergetiche. Un evento a cinque cerchi, quindi, con una grande attenzione ai temi ambientali (come ad esempio la lotta contro il cambiamento climatico).
Un esempio concreto è la costruzione del Villaggio Olimpico in un’isola artificiale supportata da energia ad idrogeno. Un’opera mai realizzata prima d’ora, nel circuito a cinque cerchi, con queste caratteristiche. L’affitto delle strutture del Villaggio ha impattato, sul bilancio dell’evento, per circa 417 milioni di euro, senza considerare ulteriori 154,7 milioni (spese collegate allo slittamento di un anno dell’intera manifestazione).
Otto delle venues olimpiche sono completamente nuove, mentre le restanti strutture rappresentano l’eredità degli eventi passati, tra cui l’Olimpiade di Tokyo 1964, oltre ad una serie di strutture smontabili e modulari.
Il costo delle Sport Facilities permanenti
In totale la stima complessiva è di 4 miliardi di euro (oltre a 2,59 miliardi per quanto previsto se si considerano anche i supporti delle strutture temporali). La sfida futura, post evento, sarà riutilizzare le strutture in esame per l’organizzazione di manifestazioni di alto livello (coprendo nel tempo i costi totali di realizzazione).
La presenza di eventi, con un grande richiamo di pubblico, infatti, può essere un’opportunità unica per generare nuovi ricavi, non trasformarle, soprattutto, in vere e proprie “cattedrali nel deserto”.
Un archistar per lo stadio Olimpico
Il Tokyo New Olympic National stadium, costruito nel lontano 1964, è stato totalmente ristrutturato dall’archistar Kengo Kuma (puntando esclusivamente su materiali naturali come il legno e il lattice). Al termine di questi lavori il budget ha toccato quota 1 miliardo di euro. Il progetto, il più importante per impatto economico di questa Olimpiade estiva, nasce per rilanciare l’immagine del Giappone all’estero.
La casa spirituale dei Giochi
Tra le strutture da ricordare c’è anche il Nippon Budokan, impianto dove si disputeranno i tornei di arti marziali. E’ una vera a propria “casa spirituale” perché è considerato anche monumento della storia nipponica. Costruito con un design ispirato alla forme del monte Fuji e al tempio buddista di Horyuji, presenta una capienza di 14mila posti, tutti quanti distribuiti perfettamente per una visione ottimale delle gare.
La “legacy” di Tokyo2020
Spenti i riflettori olimpici diventerà fondamentale intercettare una serie di grandi eventi sportivi di profilo internazionale. Questa strategia potrebbe aiutare ad attrarre sponsor e network tv, sempre più indispensabili nell’economia di manifestazioni di successo. Ciò che è molto forte in Giappone è il senso di identità, soprattutto nel caso di una rassegna olimpica (così come avvenne in tutto il paese in occasione di Tokyo 19649. E’ la fotografia reale di Tokyo2020, che lascerà in eredità (letteralmente “legacy”) una serie di strutture moderne ed accoglienti (in molti casi modulari in base alle esigenze degli organizzatori) sia alla collettività sia agli addetti ai lavori. Sulla base del modello vincente già testato dal comitato di Los Angeles 1984, ultima edizione olimpica chiusa in utile.
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