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(di Marcel Andrè Vulpis) – In Italia gli eSports sono sempre più un asset di intrattenimento (soprattutto quando si parla di tornei in ambito competitivo) e le aziende (stanno entrando marchi non direttamente collegati al mercato dell’informatica) hanno bisogno di comprendere le caratteristiche degli utenti tipo.
L’indagine “Female Gamers vs Male Gamers” (l’ultima disponibile è aggiornata a settembre 2022), permette ai brand di identificare in modo chiaro l’attuale target di riferimento per il settore del gaming in Italia. Presentata dall’Osservatorio Italiano Esports (primo network B2B in Italia che raduna gli operatori del settore) e sviluppata da Soprism, società specializzata in ricerche di mercato, è un punto di riferimento per gli addetti ai lavori.
Nel report in oggetto vengono mostrati diversi dati quali-quantitativi riguardo ai gamer italiani. Ad esempio in cosa differiscono le donne “gamer” rispetto agli uomini e quali sono invece i dati e le preferenze che le due categorie hanno in comune tra loro. Dati utili soprattutto per le potenziali aziende partner (vecchie e nuove) di questo settore.
Il Veneto è regione-guida negli eSports
Come primo dato, è importante analizzare come si suddividono le due categorie (uomini e donne) dal punto di vista demografico: sul totale di 5 milioni, sono 1,2 milioni (24%) le donne interessate al gaming e 3,8 milioni(76%) gli uomini. Un’importante differenza tra i due gruppi è nell’età di fruizione dei videogiochi. Le donne appassionate di gaming si concentrano per la maggior parte nella fascia d’età 18-24 anni, mentre gli uomini arrivano fino ai 34 anni.
Tra le regioni a maggior concentrazione di appassionati gamer uomini spicca il Veneto, mentre per le donne le regioni principali sono Lazio e Sicilia. Lombardia, Campania ed Emilia Romagna invece sono territori comuni.
Un altro aspetto interessante è quello dei segmenti in comune tra le due categorie. Entrambe amano gli animali, sono appassionate di musica e si interessano ai nuovi business. Passando invece alle differenze, segmenti come l’investitore, l’appassionato di attività all’aperto e di cultura sono più riconducibili alla sfera maschile, mentre a quella femminile appartengono l’amante dell’adrenalina, il pro-macchina (e quindi anti-trasporti pubblici) e l’anti-pubblicità.
“Wow” al 1° posto nelle preferenze
Dal punto di vista delle preferenze sui principali videogiochi, le differenze tra uomini e donne non sono così marcate, se non per alcuni titoli come Fortnite (il 60% dei male gamers è interessato, contro il 46% delle female gamers) e FIFA (55% dei gamer uomini vs 39% delle gamer donne). È interessante notare come l’unico videogioco con più preferenza in percentuale da parte delle donne (56% contro il 52% degli uomini) sia World of Warcraft (indicato dagli appassionati con l’acronimo “WoW”). Un videogioco fantasy tridimensionale di tipo MMORPG (gioco di ruolo online multi-player). Un vero e proprio fenomeno mondiale (da oltre 130 milioni di utenti) che esiste sul mercato da più di tre lustri. Per capirne la popolarità, nel novembre 2004, quando è stato lanciato negli USA, Nuova Zelanda e Australia, è stato polverizzato qualsiasi record di vendita del publisher (il colosso Blizzard Entertainment).
Per quanto riguarda l’affinità con le piattaforme di streaming, la principale differenza si manifesta su Netflix: il 65% delle gamer segue la piattaforma, contro il 50% della controparte maschile. Le altre piattaforme presenti sul mercato sono equilibrate, con una leggera maggioranza in percentuale per gli uomini gamer.
WhatsApp supera Snapchat
Il social network a cui le due categorie (uomini e donne) sono più sensibili è sicuramente WhatsApp, mentre Snapchat (app di messaggistica sui social media, che consente di inviare e ricevere foto e video, chiamati Snap, agli utenti registrati) presenta un opportunity score (ovvero il risultato dell’incrocio tra la penetrazione della target audience, la selettività e la penetrazione del criterio, rispetto a se stesso) è molto più alto nel target femminile rispetto a quello maschile.
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