Cresce l’attenzione mediatica per la campagna contro l’omofobia nel calcio targata Paddy Power
La Gazzetta dello Sport, sabato 15 febbraio 2014, ha ospitato nell’intera pagina 7 una inserzione di Arcigay, Arcilesbica, Fondazione Candido Cannavò e Paddy Power con la seguente dicitura: “Più di 4.000 giocatori professionisti e nemmeno un gay. Più di 1.000 giocatrici professioniste e nemmeno una lesbica. Ci scommetteresti?”: e così, approfittando della conferenza stampa tradizionale di Roberto Donadoni, stadiotardini.it ha domandato all’allenatore del Parma ed ex calciatore del Milan e della Nazionale (di cui è stato anche CT) se ne avesse mai incontrati. Questa la sua risposta :
“Non ho mai avuto circostanze dove qualcuno mi si sia dichiarato, ma ognuno di noi, come ho detto pocanzi, sceglie di essere ciò che vuole, quindi tutte le cose vanno chiaramente rispettate, nel limite dell’educazione e del saper convivere gli uni con gli altri. Ma ritengo che se uno è gay non è avulso dalla nostra società: tutto rientra nella logica delle cose. Quindi chi dice queste cose qui evidentemente ha qualche conferma. Ma è un po’ come il discorso di prima: io ho detto una cosa e già di lì si elabora e si va oltre: quindi non c’è nulla di particolarmente differente. Il calcio è fatto, come tutto il resto della nostra vita, da una società che raggruppa tanti soggetti e ognuno di noi è libero di fare o di essere ciò che vuole”.
No Comment