CVC investirà 411 milioni di euro sul format “Sei Nazioni” nei prossimi 5 anni
Sempre più vicino l’ingresso di CVC Capital Partners (fondo di private equity che gestisce, nel mondo, asset per oltre 80 miliardi di euro) nel business del “Sei Nazioni”, ovvero il più importante torneo europeo di rugby per team nazionali. La stessa realtà finanziaria sta giocando, da diversi mesi, la partita dei diritti tv della Serie A.
Tornando al business della palla ovale, nelle ultime ore, la Federugby francese (FFR) ha ratificato l’accordo con il colosso britannico specializzato nell’acquisizione di aziende con grandi potenziali di crescita. Successivamente è attesa la ratifica del contratto da parte delle restanti federazioni rugbistiche: nello specifico Italia, Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda. Solo allora (l’ultimo passaggio è previsto per ottobre 2021) il fondo, con quartiere generale in Lussemburgo, diventerà proprietario del 14,5% delle azioni di NewsCo (società controllata da Rugby Six Nations Ltd).
E’, di fatto, il braccio commerciale del Sei Nazioni, cui attualmente è delegata la vendita dei diritti d’immagine e della trasmissione delle partite per il massimo evento nato nel lontano 1883.
CVC verserà alle federazioni partner del Sei Nazioni una cifra pari a 343 milioni di euro nell’arco di cinque anni (alla FIR spetterà circa il 10,44%, pari a un tesoretto di 38 milioni). A questa si potrà aggiungere un eventuale bonus di 68 milioni in caso di importanti performance (a livello marketing, diritti tv e sponsorship), negli anni compresi tra il 2025 e il 2028. Sempre il private equity britannico assicurerà all’Italia (FIR) ulteriori 18 milioni annui provenienti dall’accordo con il torneo “Guinness Pro14”.
L’operazione appena descritta assume maggiore valore alla luce degli effetti negativi del Covid-19 sul torneo rugbistico continentale. Si stimano infatti perdite pari a 100 milioni di euro per l’assenza del “pubblico” fino al termine del torneo. Un ulteriore aspetto da valutare, in termini di business, è lo sviluppo futuro dei diritti audiovisivi. Nel 2021 scadranno infatti tutti i contratti: tra questi BBC (Inghilterra) e ITV (Inghilterra e Scozia), S4C in Galles, France 2 e Dmax in Francia, Virgin Media One in Irlanda. Sempre DMAX, anche quest’anno, è il canale dell’Italia del rugby, ma solo per le partite degli azzurri. Le restanti 10 partite, invece, saranno trasmesse, per la prima volta, da MotorTrend, canale del gruppo Discovery. Le dirette streaming web di tutti i 15 incontri del torneo saranno comunque disponibili su Discovery+.
Gli analisti del settore prevedono che CVC cercherà di sviluppare e massimizzare i ricavi da pay-per-view in tutto il mondo (a partire dal 2022). Questo modificherà la modalità di fruizione degli utenti appassionati di rugby, fino ad oggi abituati a muoversi sul “terrestre”.
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