Di Rocco (ex Federciclismo) scalda i motori per la presidenza del CONI
«La mia candidatura alla presidenza del CONI – ha spiegato Renato Di Rocco (ex n.1 della Federciclismo) in un’intervista di Franco Fava sulle pagine del Corriere dello Sport – nasce da un malcontento diffuso. Rappresento la normalità nel nostro mondo e quel che ho fatto nel ciclismo è un modello per tutti: abbiamo dato 2,5 milioni alle società che hanno sofferto e soffrono per la pandemia, tagliando del 50% le quote di tesseramento, le tasse di affiliazione e quelle delle gare».
«Abbiamo riscontrato come il disagio sia diffuso soprattutto nelle piccole federazioni e nelle periferie e il disagio si è aggravato con la decisione di bloccare l’attività degli Enti di Promozione sportiva. Di pressioni per candidarmi ne ho avute tante e ho discusso sui personaggi sui quali puntare. C’è stata convergenza sui nomi di Giancarlo Abete, Andrea Abodi (presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, nda), Manuela Di Centa e Giovanni Scalzo».
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