Diaconale (SS Lazio) interviene sul tema centrale dello Stadio
Arturo Diaconale, responsabile comunicazione della SS Lazio, è intervenuto ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione di Paolo Cento “Ma che parlate a fa”, parlando inizialmente dell’Olimpico sempre più deserto: «Il problema dello stadio è gigantesco per Roma perché le misure che sono state prese, con la giustificazione di garantire l’ordine pubblico, sono misure che scoraggiano l’accesso. Questo spinge i tifosi di Roma e Lazio a restarsene a casa e a preferire la televisione. È un problema che andrebbe affrontato cercando di trovare soluzioni adatte a garantire sicurezza, ma anche a favorire l’accesso alle competizioni sportive. Altrimenti tanto vale chiudere gli stadi».
Stadio della SS Lazio è possibile? «È strettamente legato allo Stadio della Roma. Se si sbloccasse lo stadio della Roma automaticamente si potrebbe mettere in movimento quello della Lazio. Sul Flaminio, anche se sentimentalmente dovrebbe essere lo Stadio della Lazio, ci sono una serie di vincoli e problemi non indifferenti, anche se non insuperabili». La maglietta della Lazio alla Raggi? «Voleva essere una cosa carina per il figlio. Ci è stato detto che per equidistanza calcistica non poteva essere accolta in comune, ma non c’è stata nessuna polemica o contestazione. Diciamo che c’è stata un po’ di insicurezza e inesperienza. In un modo o nell’altro faremo avere la maglietta al bambino».
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