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Diritti tv e sponsorizzazioni al top in vista dei Giochi. Cresce l’economia del Giappone nell’anno del Covid
L’emergenza sanitaria non ha fermato la macchina commerciale di Tokyo2021, prossima edizione olimpica estiva. La parte più significativa del business a cinque cerchi è strettamente collegata alle entrate da diritti tv. Questa “torta”, del valore economico di 3,8 miliardi di euro, pesa per oltre il 70% delle entrate del CIO (Comitato Internazionale Olimpico). Nessun’altra voce impatta allo stesso modo sul bilancio dei Giochi. Agganciate a filo doppio ai tv rights sono le sponsorizzazioni (per sfruttare al massimo la mediaticità dell’evento), in crescita nonostante la pandemia.
I sodalizi a sostegno dei Giochi da sempre si fondano su due pilastri: i “global” partner (gestiti direttamente da Losanna attraverso rapporti e contratti pluriennali) e gli sponsor “nazionali” (sotto l’egida del comitato organizzatore locale).
A Tokyo i “The Worldwide Olympic Partner” saranno 14, ma la struttura commerciale prevede altri 3 importanti format: gli “Olympic Gold Partners” (15), gli “Olympic Official Partners” (32) e gli “Olympic Official Supporters” (20), di cui fa parte l’italiana Technogym. In totale un pool di 81 realtà che supporteranno economicamente, oltre che attraverso la fornitura di beni e servizi, la “famiglia” olimpica.
Cinque nuovi sport per attrarre i giovani
Per venire incontro anche alle mutate esigenze degli appassionati di sport, il CIO ha deciso di esplorare una serie di nuove frontiere, cosi da poter intercettare target fino ad oggi lontani dal movimento olimpico.
Nel complesso, in occasione di Tokyo2021, le discipline olimpiche saranno 33, rispetto alle attuali 28 (come avvenuto nell’ultima rassegna: Rio2016). Si è deciso così di inserire nel programma ben 5 nuovi sport: baseball/softball, arrampicata sportiva, karate, skateboard e la novità del surf da tavola (indoor). Previsti pertanto 18 nuovi eventi con un incremento di oltre 400 atleti partecipanti ai Giochi.
L’inserimento di specialità come arrampicata, skateboard e surf servirà anche svecchiare il format della manifestazione mondiale. Solo baseball e softball facevano già parte del programma olimpico (dai Giochi estivi di Barcellona ’92 fino ad Atlanta ’96). Si aprono di fatto nuovi scenari, soprattutto nel rapporto con le emittenti tv e gli investitori pubblicitari.
I cosiddetti “active-wellness sport” hanno registrato, anche in Italia, la maggiore crescita e diffusione nel confronto con sport più maturi o tradizionali (rispettivamente +3,8% e +2.2% negli ultimi 12 mesi). Un elemento da prendere seriamente in considerazione anche da parte dei network tv sempre a caccia di nuove tendenze. L’evento di Tokyo si conferma, su scala internazionale, un’opportunità unica per l’intera filiera della pubblicità/televisione (in un anno difficile e di contrazione generale degli investimenti). Una medaglia d’oro per gli organizzatori nipponici ancor prima dell’inizio dei Giochi.
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