Diritti tv – Nuove regole per la distribuzione dei tv-rights della Liga spagnola
Si è arrivati fino a mezzanotte per prendere una decisione: 30 dei 42 club di calcio spagnoli hanno optato per una differente ripartizione delle revenues televisive, che, ad oggi, si aggirano attorno ai 600 milioni annui. La decisione coinvolge sia la prima che la seconda divisione con, oltre a Real e Barcellona, Atletico Madrid, Valencia, Deportivo, Levante, Hercules, Sporting, Racing, Getafe, Almeria, Osasuna, Maiorca, Rayo Vallecano, Barcellona B, Valladolid, Salamanca, Granada, Las Palmas, Alcorcon, Elche, Xerez, Cartagena, Cordoba, Ponferradina, Huesca, Gimnastic, Recreativo, Tenerife, Numancia e Albacete.
Ad ottobre il progetto presentato dai due grandi club spagnoli non aveva entusiasmato la Liga ma soprattutto il Villareal che lo aveva fermamente rigettato, presentando una controproposta, “Real e Barcellona devono accettare le regole del gioco, ma se non lo faranno siamo pronti a una Liga con 18 squadre, mentre loro si faranno un magnifico campionato a due“ aveva affermato il presidente del Siviglia. Ma ieri si è arrivati ad una conclusione: Real Madrid e Barcellona ridurranno, a partire dal 2014-2015, la loro quota dal 40% attuale del totale dei ricavi al 34% seguiti da Atletico Madrid e Valencia che passeranno da 13 a 11%; alla seconda divisione spetterà un 9%, più del doppio della cifra percepita in questo momento.
Al momento Barcellona e Real si dividono quasi il 50% dei diritti televisivi della Liga spagnola.
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