(di Valerio Intermoia) – L’Associazione che organizza il campionato spagnolo, La Liga, e la Federazione calcistica spagnola (RFEF) sono al centro di una diatriba legata alla programmazione delle partite.

La RFEF, forte della sentenza del giudice unico sportivo a proprio favore, chiede a La Liga di annullare le partite in programma di venerdì e lunedì. Gli orari delle partite sono di competenza dell’associazione organizzatrice del campionato, mentre i giorni disponibili vengono decisi dalla RFEF.

La questione probabilmente procederà di fronte alla giustizia ordinaria, soprattutto perché La Liga ha fatto sapere di non aver intenzione di modificare le decisioni già prese in virtù degli accordi televisivi ottenuti sulla base della garanzia di poter offrire partite dal venerdì al lunedì.

Il prossimo sette agosto ci sarà una visita da parte dei giudici voluta dai gestori del calcio professionistico per “cautelarsi dalle interferenze della Federazione”. L’unica sentenza presente finora parla a favore della Federazione “in assenza di un accordo espresso”, garantendo alla stessa la competenza esclusiva nel decidere i giorni in cui si giochi il campionato.

Anche in Italia ha sollevato discussioni la decisione di proporre un campionato “spezzatino”, ma senza sollevare il clamore che sta sollevando ora in Spagna. Javier Tebas, dopo la fallimentare uscita della Roja ai Mondiali 2018, ha promesso una rivoluzione nel calcio spagnolo e alla guida della RFEF sta intervenendo in ogni ambito.