Dirty Soccer, specchio del calcio e di un sistema malato
(di Alfredo Parisi*) – Dopo aver attentamente esaminato la corposa sentenza della Cassazione (139 pagine) su quel “fattaccio brutto” di Calciopoli e letto le oltre 1.200 pagine dell’Ordinanza della Procura presso il Tribunale di Catanzaro sull’inchiesta “Dirty Soccer”, l’interrogativo è quanto mai attuale e non posso non fare mia anche la domanda che, nel marzo 2015, Xavier Jacobelli poneva “ Parma, bancomat Fondazione, debiti, antimafia. non basta per un commissario in FIGC ? “.
La magistratura ribadisce oggi una immagine del mondo del calcio drammatica, non solo dal punto di vista sportivo, ma, soprattutto, sociale.
Un “ mondo sommerso” ( la Cassazione- settembre 2015), nel quale interessi personali hanno sconvolto “… l’assetto del sistema calcio fino a screditarlo in modo inimmaginabile…”; “un mondo malato” ( la Procura di Catanzaro – maggio 2015) “… quello del calcio dove la fragilità dei giocatori sedotti dal mito del guadagno rapido e facile… si intreccia con la spietatezza di scaltri dirigenti sportivi e con la criminalità organizzata, passando attraverso l’indifferenza delle società calcistiche”.
Ma allora:
Perché e per chi a coloro, che la stessa magistratura definisce come artefici di “ un fenomeno di illiceità generale e diffusa”, si consente tuttora di rappresentare le istituzioni calcistiche delegittimandole ?
Perché e per chi i soggetti istituzionali riconosciuti dalla magistratura danneggiati ( Ministero dell’Economia e delle Finanze; Ministero per le Politiche giovanili e sportive; Azienda dei Monopoli di Stato; FIGC) tardano ad agire contro i “… protagonisti della vicenda ( Calciopoli) che appartengono alla elite del mondo calcistico nelle sue massime espressioni….”?
Perché e per chi il sistema dei media, salva qualche rarissima eccezione, ha ignorato e continua ad ignorare la portata delle decisioni della Magistratura che da Cremona a Napoli, da Catanzaro a Catania, sta offrendo a tutti i protagonisti del sistema calcio, primi fra tutti ai tifosi, l’opportunità , secondo le parole del Mahatma Ganhdi, di “diventare il cambiamento che vogliamo vedere.” ( se lo vogliono !), restituendo così legittimità e onorabilità al sistema?
E allora non posso non ripetere l’interrogativo iniziale.
* presidente sindacato FederSupporter
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