Taechaubol è a capo del fondo d’investimento Thai Prime (con un patrimonio da investire di poco vicino al miliardo di euro), sponsor di Global Legend Series, la società di cui è partner Cannavaro che organizza sfide fra leggende del calcio. Tra i nomi della cordata anche il fondo specializzato Doyen Sports (con base in Brasile) e una cordata di investitori con base a Singapore. Dubbi comunque permangono su questa operazione, perché il solo fondo di venture capital (Thai Prime) non ha la forza economica per investire tutti i capitali a disposizione su un’unica operazione. Troppo rischioso e in controtendenza con l’operatività base di una società venture capital, che ha come mission la diversificazione del rischio su più progetti. Bisognerà, quindi, nelle prossime settimane, misurare il peso del resto della cordata, per capirne il reale interesse. 

E’ un fondo globale di investimento nato in Brasile e con sedi europee a Londra e Istanbul. Si occupa di investimenti in molti settori: miniere, metalli, real estate, infrastrutture e, negli ultimi anni, anche di sport e intrattenimento con sede legale a Malta

L’elenco dei giocatori controllati dalla Doyen è lungo: Radamel Falcao è la punta di diamante, poi ci sono Reyes, Negredo, Kondogbia, Botta, Josè Angel (passato dalla Roma), Diawara e Felipe Anderson.

E’ previsto per il prossimo 26 aprile l’appuntamento chiave della dirigenza dell’AC Milan con i potenziali acquirenti del brand rossonero.  In pole position è il broker thailandese Bee Taechaubol, capogruppo di una delle due cordate interessate all’affare (l’altra è quella che ha come punto di riferimento il magnate di Hong Kong, Richard Lee), ha annunciato il suo ritorno a Milano domenica, con un intento preciso: «siglare e chiudere» la trattativa con Fininvest per l’acquisto del 20% delle quote del club (valutato complessivamente 1,2 miliardi di euro), nella prospettiva di arrivare al 65% nel giro di un anno. Di fatto ancora per un anno però rimarrebbe Silvio Berlusconi presidente e il binomio Barbara Berlusconi-Adriano Galliani sulla tolda di comando.