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Ecco la nuova Champions League: come cambia il torneo più importante d’Europa

Salta l’ipotesi Superlega. Sì alla nuova Champions League dal 2024. La Uefa e la Eca (European Club Association), rappresentata rispettivamente da Aleksander Ceferined Andrea Agnelli, hanno proposto una modifica dell’attuale Champions League, sconfessando l’ipotesi di una SuperLega scissa dal sistema Uefa, come invece affermato dall’inchiesta di Football Leaks.

La nuova Champions, proposta nelle ultime ore, sarà una competizione con posti fissi per i top club; l’intera struttura del calcio avrà un format verticistico, con promozioni e retrocessioni tra le coppe europee, come nella Nations League. Inoltre il calcio europeo verrà arricchito con una terza competizione, ritornando alla tradizione di quel che fu il torneo Intertoto, esistito dal 1995 al 2008, costituendo cosi tre tornei continentali da 32 squadre ciascuna.

Ma la riforma proposta va oltre, ed intende cambiare la visione del calcio vissuta finora, ipotizzando un’inversione dei giorni tra i campionati nazionali e le coppe europee. In sostanza si potrebbe assistere al campionato di Serie A (e tutti i campionati maggiori europei) durante i giorni feriali mentre il week end sarà dedicato solo ed esclusivamente alla nuova competizione. Un’ipotesi avallata, ma non scartata, dallo stesso Ceferin “ma non è detto che il campionato si sposti al mercoledì e la Champions nel weekend”.

Un altro punto su cui regge la riforma è la volontà di uniformare le competizioni per le nazionali di calcio (Europeo, Coppa America e Coppa D’Africa) che dovranno disputarsi contemporaneamente. Attualmente, i tre tornei continentali per le nazionali si disputano in fase alternata ai Mondiali di calcio, con la sola differenza che l’Europeo si tiene ogni 2 anni dall’ultimo campionato del mondo, rispetto alla Coppa d’Africa e alla Coppa America che si disputano l’anno successivo al mondiale.

La nuova competizione avrebbe inoltre l’obiettivo di tutelare l’integrità fisica dei calciatori, spinta sempre più al limite dai vertiginosi ritmi del calcio moderno.  Ritmi che hanno comportato una maggiore diffusione degli infortuni penalizzando così i club ma soprattutto la parte più importante di questo sport, lo spettacolo. Ecco perché la drastica diminuzione delle partite delle nazionali comporterebbe un miglioramento in termini di sicurezza e crescita per la salute e la continuità agonistica dei giocatori. Basti pensare che in competizioni come la Premier League si possono raggiungere le oltre 53 partite totali giocate (tra campionato e le due coppe nazionali) ed oltre le 43 partite giocate in Germania. Stesso discorso per l’Italia, che vede mediamente i club disputare un numero di partite pari al modello tedesco.

Un altro punto discusso riguarda la modifica del Financial Fair Play volta a rendere il sistema di controllo più efficiente ed equo dopo le numerose critiche mosse nel corso degli anni.

Insomma il quadriennio 2020/24 porterà enormi trasformazioni nel calcio europeo, con una stretta collaborazione fra Eca e Uefa per l’attuazione di questo nuovo progetto sportivo.

La proposta di Andrea Agnelli e Aleksandr Ceferin non sembra nient’altro che una risposta alle indiscrezioni rivelate da Football Leaks, le quali aveva paventato l’ipotesi di un campionato chiuso formato da sole 24 squadre sul modello americano della NBA. La proposta sembrerebbe essersi arenata nel 2016, nonostante alcuni documenti pubblicati dall’agenzia giornalistica d’investigazione datati 2018.

Il campionato segreto avrebbe effettuato una vera e propria scissione dal sistema Uefa, gestendo autonomamente i diritti televisivi e le sponsorizzazioni. Nessuna retrocessione, ma solo un meccanismo legato al censo: chi avrebbe avuto i soldi sarebbe entrato nel circolo ristretto, gli altri sarebbero rimasti fuori.

L’ Uefa, per impedire che si arrivasse alla costituzione di una Super Lega distaccata dal sistema di potere attuale, avrebbe aumentato i benefit per i top club, penalizzando tutte le altre. Secondo il settimanale L’Espresso, la nuova distribuzione dei benefit garantirebbe 150 milioni di euro in più a stagione alle squadre più forti della Champions League, mentre i club di Europa League perderebbero quasi 60 milioni di introiti.

Il vero mandante e capofila della SuperLega fu il Real Madrid di Florentino Perez, stando alle dichiarazioni rilasciate alla rivista Kicker da parte di Michael Van Praag, il Presidente della Federcalcio olandese: “Ci fu una minaccia alla Uefa da parte del Real Madrid il quale utilizzò parole che non voglio ripetere. Lo dimostra la bozza di una ‘dichiarazione di intenti’ inviata dall’impresa Key Capital Partners al presidente del Real Madrid.”

(hanno collaborato Michelangelo Freda – Michele Faiella – Tommaso Rossi – corso Giornalismo calcistico/uffici stampa – Elite Football Center)

 

 

 

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